Cloud&Business n. 49: Dalla rete alle applicazioni il cloud avanza

L'e-magazine esamina le soluzioni di rete e per la sicurezza dei dati di BT, CIE, Retelit, Interoute, Barracuda, F-Secure, Mitel, Aruba, NetApp, Amazon

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a cura di Giuseppe Saccardi

Il Cloud, così come l'intero settore ITC, è soggetto a forti dinamiche evolutive che coinvolgono sia la componente fisica che applicativa. Pur se l'attenzione è concentrata sulle applicazioni, non va trascurato quanto attinente a una infrastruttura  per un Cloud  enterprise o di tipo ibrido.

Le tecnologie di rete, anche se più in sordina di quanto avvenga in altri settori tecnologici ma non per questo con un gradiente inferiore, soprattutto per  il campo dell'ottica, stanno evolvendo sia in termini di dispositivi che di architetture.

Le due cose vanno a braccetto ma l'aspetto essenziale è che solo la loro evoluzione è in grado di supportare il cambiamento nel modo di interoperare, comunicare, scambiare dati, realizzare infrastrutture di rete in grado di garantire SLA applicativi, assicurare il backup e il ripristino, e  supportare piani di disaster recovery che sta interessando l'IT nel suo complesso.

Reti di nuova concezione sono anche indispensabili al fine di abilitare la convergenza fisso-mobile o l'evoluzione della unified communication verso un uso intensivo della videocomunicazione di alta qualità, la cui diffusione continua e interessa non solo l'interazione tra persone, ma anche tra cose ed applicazioni.

Ad esempio, applicazioni di videosorveglianza tramite Cloud dove una applicazione centrale provveda in autonomia al controllo di aree sensibili o pubbliche e provveda sempre in autonomia a riconoscere eventi e ad allertare la forza o il servizio pubblico di competenza, da quella di sicurezza al pronto soccorso, identificando anche i percorsi più rapidi per un rapido intervento o quelli meno trafficati.

L'evoluzione sta in ogni caso avvenendo  lungo una strada che fa della virtualizzazione e del cloud uno dei punti fermi. Un secondo punto è invece la diffusione delle fibre ottiche sino a livello domestico o  in ogni caso di armadio  a livello di palazzo o  gruppo di palazzi, lasciando  al rame la  coda di poche centinaia o decine di metri, distanze su cui  la tecnologia permette di trasmettere senza perdere molto delle capacità trasmissive della fibra ottica, perlomeno per il singolo utente.

Altro discorso è , come accennato, la diffusione delle fibre ottiche. Nel momento in cui su una rete, pubblica o privata, viaggiano dati generati da applicazioni  che necessitano di banda elevata è inevitabile ricorrere alla fibra ottica come supporto, perlomeno a livello di campus e di  connessione geografica.

Gli operatori si stanno attrezzando e la previsione di sviluppo si ha non solo a livello nazionale ma anche internazionale, in modo da mettere a disposizione delle aziende canali di comunicazione a larghissima banda, ad esempio verso l'oriente, per poter accedere ai nuovi mercati.

Un esempio è la realizzazione in atto da parte di un consorzio  del cavo sottomarino verso  l'estremo oriente, che a partire dal 2018 collegherà l'Europa con i paesi dell'estremo oriente e per cui l'Italia, tramite Retelit, sarà uno dei tre punti di  arrivo in Europa.

Se le reti ottiche si diffondono, anche per supportare  il nuovo paradigma, quello dell'IoT, non di meno è lo sviluppo di servizi Cloud per quanto riguarda la protezione dell'informazione e la sicurezza dei dati.  In questo settore del cloud sono disponibili sia  soluzioni ad hoc per lo storage e il recupero dal cloud dei propri dati, che servizi  di alto livello per  soluzioni di business continuity e disaster recovery.

Quelli citati sono tutti aspetti del Cloud che vengono esaminati nel numero 49 di Cloud&Business.

Il tema del cloud, per chi volesse approfondire,  è poi affrontato  anche nel volume edito da Reportec: Cloud e Legacy Transformation. (per informazioni scrivere a  info@reportec.it)

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