Come attrarre, e trattenere, i migliori talenti

Flessibilità sul posto di lavoro sempre più importante e pensata per personale eterogeneo per età e modalità lavorative. Lo evidenzia uno studio Ricoh

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a cura di Giuseppe Saccardi

Un refrain che si sente spesso ripetere in convegni, interviste, articoli, eccetera, è che le persone sono la risorsa più importante per le aziende, ma fino a che punto un’impresa riesce a capire le preferenze e le necessità dei propri dipendenti?  In proposito qualche dubbio pur persiste sul fatto che dalla teoria si possa passare alla pratica.

In ogni caso, consci o meno, i dirigenti europei potrebbero trovarsi di fronte ad una delle sfide più impegnative mai affrontate. Oltre a quelli consueti, quali la fidelizzazione dei clienti, l’individuazione di nuovi canali commerciali e la soddisfazione degli azionisti, molti manager devono superare nuovi ostacoli che potrebbero condizionare i risultati futuri.

Trattenere i dipendenti pregiati richederà una digitalizzazione sempre più spinta

Oggi i dipendenti (ovviamente i più richiesti) si aspettano che la propria azienda metta a loro disposizione tecnologie all’avanguardia, processi ottimizzati e nuove modalità di lavoro e chiedono che venga considerata la possibilità di orari d’ufficio più elastici.

In effetti, la buona notizia è che i dirigenti aziendali europei sono consapevoli di quanto sia importante accelerare il cambiamento e favorire la trasformazione digitale. Una ricerca commissionata da Ricoh ha evidenziato un diffuso ottimismo: la maggior parte dei dirigenti (71%) ritiene di poter passare entro i prossimi cinque anni da una fase di transizione ad uno stato di piena maturità digitale. Per raggiungere questo traguardo occorre dotarsi di sistemi e strumenti innovativi, in grado di permettere ai dipendenti di lavorare meglio.

Le nuove  esigenze dei lavoratori

Ma mentre avanziamo verso la maturità digitale, quali sono le nuove  esigenze dei lavoratori? Nel recente studio “Il futuro degli ambienti di lavoro”, sponsorizzato da Ricoh Europe e realizzato dall’Economist Intelligence Unit, alcuni professori universitari hanno spiegato perché nei prossimi 10-15 anni sarà più importante che mai garantire flessibilità ai lavoratori.

Cary Cooper, docente di Psicologia del lavoro alla Lancaster University, ritiene che il fattore più condizionante nel futuro del lavoro sarà la necessità di gestire un numero continuamente variabile di dipendenti offrendo loro flessibilità. Cary Cooper prevede che le modalità lavorative saranno sempre più differenziate, dal part-time a periodi di tempo molto brevi, per rispondere alle esigenze della popolazione più anziana, che dovrà lavorare più a lungo, e delle nuove generazioni, che vogliono crearsi una famiglia.

Si tratta di una prospettiva interessante e che potrebbe fare da leva per attrarre e trattenere nuovi talenti.

Si va verso un ambiente di lavoro sempre più collaborativo e caratterizzato da flessibilità, tecnologie all’avanguardia e processi ottimizzati e dopo aver aperto le porte ai nuovi dipendenti è necessario soddisfare le esigenze di queste risorse di alto profilo e abituate a vivere in un contesto digitale. Tutto ciò è fondamentale per riuscire ad attrarre e trattenere il personale; il costo per sostituire persone di talento che lasciano l’azienda è spesso molto alto.

In sintesi, le aziende avranno presto nuove priorità, le più importanti delle quali diventeranno il benessere dei propri dipendenti e la soddisfazione delle loro esigenze. Ad ogni modo non basterà abbracciare il concetto di flessibilità.

Per realizzare un ambiente di lavoro davvero dinamico e collaborativo, in grado di attrarre i migliori talenti, occorre cominciare fin da ora a costruirne le fondamenta. L’ottimizzazione dei processi aziendali e l’adozione di nuove tecnologie sono in questo pietre miliari delle quali dipende il successo di un contesto flessibile.