Come fare Personal Branding su LinkedIn

Stefano Pisoni, Digital Strategist e Growth Hacker che si occupa di sviluppare strategie di Digital Marketing ci racconta come usare al meglio LinkedIn.

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

LinkedIn è uno strumento potentissimo,
in grado di aprire tantissime strade in ambito professionale. Com’è però possibile sfruttarlo al meglio e impostare il proprio profilo in modo tale da massimizzare i nostri contatti sulla piattaforma social?

A darci qualche consiglio sull’argomento, in questa puntata di Imprenditori in Video per Social Video Marketing con Manabe Repici, è Stefano Pisoni, Digital Strategist e Growth Hacker che si occupa di sviluppare strategie di Digital Marketing per aiutare le aziende a far crescere il proprio business.

Ottimizzazione dei profili LinkedIn, individuazione dei clienti ideali e creazione di una strategia di comunicazione ad hoc per i social media: questi sono solo alcuni dei servizi che Stefano Pisoni mette a disposizione delle aziende per ottenere migliori risultati a livello finanziario e non solo.

Grazie alla sua esperienza, Stefano Pisoni ci racconta come sia possibile fare personal branding e ottimizzare nel miglior modo possibile il proprio profilo LinkedIn per generare lead e trovare nuovi clienti interessati ai nostri servizi.

Quanto è importante LinkedIn per un professionista? 

Stefano Pisoni, come raccontato a Manabe Repici durante Imprenditori in Video, si occupa principalmente di digital marketing e growth hacking nel mercato b2b. Un panorama dove LinkedIn è una scelta obbligatoria per porsi nel modo corretto.

Oltre a LinkedIn, altro strumento cruciale e irrinunciabile per il personal branding sono sicuramente i video. E proprio nei video è necessario metterci la faccia. Solo in questo modo  si riesce a creare empatia e fiducia nei clienti, il tutto senza dimenticare i benefici a livello di KPI, dato che YouTube è ad oggi il secondo motore di ricerca al mondo.

I video si rivelano importantissimi anche su LinkedIn, piattaforma social su cui, come detto in precedenza, è insindacabile esserci se si vogliono stringere collegamenti professionali e fare lead generation.

La prima cosa da capire di LinkedIn è che non è solo un posto dove pubblicare il proprio curriculum, ma un continuo e incessante meeting tra professionisti dove ci si relaziona con altri esperti. Se Facebook è la piazza del paese, LinkedIn è una fiera del settore.

Proprio considerando tali aspetti è quindi chiaro quanto sia importante essere presenti nel modo corretto su LinkedIn, con il profilo impostato seguendo determinate metodologie e con i giusti contenuti.

Importante è poi il modo di porsi: se anche abbiamo individuato il nostro cliente potenziale perfetto, non bisogna contattarlo subito per vendere. Prima di passare a tale fase è necessario farsi conoscere, guadagnarne la fiducia e imporsi come esperto affidabile.

Il modo migliore per farlo è quello di creare contenuti interessanti per i nostri clienti target, che facciano capire che siamo degli esperti e che siano in grado di creare una rete di connessione di persone interessate ad essi. In tal modo saremo visti come professionisti attendibili e saranno i clienti stessi a contattarci.

Come ottimizzare il proprio profilo LinkedIn

Prima di arrivare alla creazione dei contenuti e allo stabilire una rete di connessione efficace, è però necessario ottimizzare al meglio il proprio profilo. Ma come è possibile usare LinkedIn in modo strategico?

Come raccontato da Stefano Pisoni a Manabe Repici durante Imprenditori in Video per Social Video Marketing, le cose da fare se si vuole raggiungere tale obiettivo sono molteplici e tutte decisamente importanti.

Il primo passo è sicuramente quello di impostare un’immagine profilo chiara e in grado di farci riconoscere in modo veloce, con quella di copertina che deve invece dimostrare il fatto che siamo competenti. Ottima quindi una foto in cui parliamo al pubblico o un’infografica dei servizi che offriamo, ma va bene anche una foto con il team se siamo dei manager o degli amministratori delegati.

La parte più importante dell’intero profilo è però il sommario, ossia la sezione che compare direttamente sotto la foto profilo. L’importanza di tale sezione nasce dal fatto che essa compare ovunque e dobbiamo quindi essere in grado di sfruttarla per far vedere cosa siamo in grado di fare.

Il sommario può essere stilato in diversi modi, utilizzando ad esempio la formula “aiuto x a fare y tramite z”, dove y è l’obiettivo che i clienti x vogliono raggiungere e z i nostri servizi. Cruciale è poi ottimizzare tale sezione con le keyword per cui vogliamo essere trovati. Meglio evitare, invece, di sprecare caratteri per inserire nel sommario la nostra posizione attuale.

Utile inserire la geolocalizzazione  per farsi trovare nel modo più semplice possibile: se abitiamo in un paese a 10km da Milano, inseriamo comunque Milano in tale sezione. Sfruttare le keyword per cui vogliamo farci trovare è un ragionamento che va ripetuto in ogni sezione del nostro profilo. Tenendo presente che ciascuna di queste non dovrà risultare come una parte a sé stante del profilo.

Nel campo Informazioni, il consiglio di Stefano Pisoni è quello di rivolgersi direttamente ai nostri clienti target, iniziando, ad esempio, con “Sei un imprenditore?”. In tal modo si riesce ad accendere in modo efficace l’interesse del pubblico.

Non dimenticarti infine di inserire diverse call to action, per concretizzare l’interesse di tutti coloro che hanno aperto il nostro profilo. La chiave, in tale aspetto, è quella di rendere il più facile possibile per un utente il contattarci.

Come comunicare su LinkedIn

Una volta ottimizzato al meglio il nostro profilo, compilandolo con attenzione in ogni campo e inserendo le keyword più adatte, com’è possibile capire quali contenuti pubblicare per sviluppare una strategia di personal branding?

Come svelato da Stefano Pisoni a Manabe Repici, il segreto è quello di chiedersi quali sono i dubbi e le esigenze del proprio cliente ideale e, tramite i nostri contenuti, dare loro delle risposte. Alla parte creativa deve quindi aggiungersi una fase analitica, dove è necessario comprendere di cosa hanno bisogno i clienti.

E una volta capito cosa pubblicare, qual è il miglior modo di farlo? Il consiglio di Stefano Pisoni è quello di non inserire mai link direttamente nei post. LinkedIn guadagna infatti dal tempo speso dagli utenti nella piattaforma e l’escamotage perfetto per ottimizzare un post è quello di inserire il link nel primo commento del post.

Come tipologia di contenuti, invece, la situazione è in continua evoluzione, ma ora come ora ad andare particolarmente bene sono i PDF, che raggiungono mediamente il doppio/triplo delle persone rispetto ad un post normale.

Il consiglio anche qua è quello di sfruttare in modo intelligente il link esterno, caricando solo la prima parte del PDF su LinkedIn e inserendo al suo interno un collegamento al nostro sito dove scaricare gratuitamente il contenuto completo.

Una grande attenzione deve essere data alla qualità di scrittura. Assolutamente sconsigliati i muri di testo. Anche la costanza è una chiave, ma è importante evitare di pubblicare subito se un nostro post è diventato virale. Pubblicando un nuovo contenuto, infatti rischieremo di diminuire drasticamente il reach di quello precedente.

Il messaggio finale che Stefano Pisoni tiene a dare è quello dell’importanza di mettersi in gioco e del metterci la faccia. LinkedIn è infatti una fantastica opportunità per sostenere il proprio business e vale decisamente la pena superare lo scoglio tecnologico richiesto per entrarci. 

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