Come le aziende adattano gli investimenti in tempi incerti

Secondo un rapporto del Capgemini Research Institute le organizzazioni temono i rischi legati alla supply chain e devono ridurre i costi.

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a cura di Dario Orlandi

Il Capgemini Research Institute ha pubblicato un nuovo rapporto che evidenzia come stia cambiando l’allocazione degli investimenti da parte delle aziende.

La ricerca, basata su un'indagine condotta su 2.000 intervistati di organizzazioni con oltre 1 miliardo di dollari di fatturato in 15 Paesi, ha mostrato che l'interruzione della supply chain è vista come il principale rischio per la crescita del business per l'89% delle organizzazioni.

La resilienza della supply chain è una priorità chiave con il 43% delle aziende che prevede investire in questo settore, mentre il 39% intende aumentare gli investimenti in tecnologia per ridurre i costi e guidare la trasformazione aziendale.

Aiman Ezzat, CEO di Capgemini, ha commentato: “I leader aziendali globali stanno concentrando i loro investimenti sulle aree che continueranno a guidare la loro trasformazione aziendale. Dovrebbero cogliere l'opportunità offerta dalla tecnologia, non solo per rendere il loro business più efficiente, sostenibile e resiliente, ma soprattutto per consentire opportunità di crescita a lungo termine”.

Tecnologie e diversificazione

Il rapporto del Capgemini Research Institute evidenzia come l'89% delle organizzazioni considera l'interruzione della supply chain come il principale rischio per la crescita del business nei prossimi 18 mesi, prima dell'aumento dei prezzi delle materie prime (67%) e della crisi energetica (64%).

Per minimizzare questo rischio, il 43% dei dirigenti prevede di aumentare gli investimenti nella propria catena di approvvigionamento, in media del 10,4% rispetto ai livelli attuali, concentrandosi su tecnologie della supply chain e diversificazione dei fornitori e dei partner di produzione e di trasporto.

Le azioni prioritarie per raggiungere questo obbiettivo comprenderanno l'onshoring o il near-shoring per avvicinare la produzione alla domanda, la regionalizzazione dei fornitori e la diversificazione della base produttiva.

Nell'Europa occidentale si prevede di investire di più nella diversificazione mentre i Paesi APAC si vogliono concentrare sulle tecnologie.

Le aziende stanno considerando come la tecnologia possa aiutare a guidare la crescita e creare valore economico. Il 39% prevede di aumentare gli investimenti in tecnologia nei prossimi 12-18 mesi per ridurre i costi e prendere decisioni più rapide, utilizzando cloud, dati e analisi.

Inoltre, quasi la metà dei dirigenti prevede di aumentare la spesa in sicurezza informatica per proteggere ulteriormente le attività.

Investimenti in calo

Il rapporto mostra che a causa delle avverse condizioni di mercato, più della metà delle organizzazioni ha già ridotto la propria spesa per la sostenibilità ambientale e solo il 33% prevede di aumentare i propri investimenti nei prossimi 12-18 mesi.

Meno di un terzo delle organizzazioni afferma di essere sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità prefissati. Le aziende negli Stati Uniti e in Cina prevedono però di aumentare gli investimenti nei prossimi 18 mesi.

La maggiore pressione sugli investimenti sostenibili può essere dovuta al fatto che molti leader aziendali vedono la sostenibilità ambientale come un obbligo costoso piuttosto che un investimento nel futuro. Inoltre, il 74% dei dirigenti afferma che la domanda dei clienti di prodotti e servizi sostenibili è diminuita.

Le organizzazioni devono dare priorità agli investimenti in sostenibilità e accelerare la loro transizione verso un'economia meno pesante in termini di energia e risorse per il futuro.

I leader aziendali progettano di destinare fondi a strategie e politiche di lavoro ibrido e flessibilità per i dipendenti.

Il 65% dei dirigenti prevede di investire e implementare opzioni di lavoro ibrido per i dipendenti e il 61% per soluzioni di lavoro remoto permanente per ruoli che richiedono meno supervisione e lavoro di squadra.

Le aziende stanno però pianificando di ridurre gli investimenti in employee experience (39%), upskilling/reskilling (36%) e supporto alla diversità (35%) nei prossimi 12-18 mesi. I marchi che mirano a rimanere attraenti dovrebbero puntare su questi aspetti per vincere la competizione per i migliori talenti.