Come vincere le sfide del mercato

Il mercato lo si conquista gestendo i talenti. Lo evidenzia lo studio "Il futuro degli ambienti di lavoro" dell'Economist per conto di Ricoh

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a cura di Giuseppe Saccardi

Nelle aziende di oggi molte attività manuali e ripetitive vengono automatizzate. Alle persone si chiede quindi di creare valore in modo nuovo mediante la creatività e le capacità relazionali. Si va oltre quindi il "potenziale tecnico" per portare in primo piano l'intuizione, l'immaginazione e le altre cosiddette soft-skill.

Tutto bene quindi? Non proprio, perché in questo contesto servono nuove figure managerali in grado di gestire e valorizzare questi asset "intangibili" da cui dipende il successo del business.

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Creatività, immaginazione e lavoro di gruppo per far crescere il business

Come evidenziato, le tecnologie per l'automazione e le macchine si stanno facendo carico dei lavori manuali e ripetitivi. Nello studio "Il futuro degli ambienti di lavoro", sponsorizzato da Ricoh e condotto dall'Economist Intelligence Unit, Ian Stewart, Chief Economist di Deloitte, ha affermato a ragion veduta che: "i lavori più richiesti nel futuro saranno quelli che richiedono creatività, capacità di prendere decisioni, emotional intelligence e flessibilità".

Quello che è possibile leggere tra le righe è che molto probabilmente le aziende ricercheranno sempre più persone con attitudine al problem solving (e non al creare problemi, verrebbe da aggiungere) e che siano in grado di lavorare in gruppo, cosa non sempre facile in un'epoca di individualisti.

In sostanza, le imprese devono puntare all'automazione in modo che i dipendenti possano dedicarsi a progetti a valore aggiunto. Solo un manager su dieci è invece convinto che le aziende dovrebbero evitare di automatizzare. Quasi il 90% del campione è convinto che le soft skill dei dipendenti, ad esempio la creatività e le capacità comunicative, siano fondamentali per il successo dell'azienda. Difficile non essere d'accordo con l'assunto.

Devono cambiare  per primi i manager

James Baron, esperto di gestione d'impresa e sociologia alla Yale University coinvolto nello studio "Il futuro degli ambienti di lavoro", ritiene che nelle aziende siano necessarie iniziative per trattenere e motivare i dipendenti e che si passerà dalla "gestione delle prestazioni" alla "gestione delle aspirazioni".

A cambiare non sarebbero quindi solo le capacità richieste ai dipendenti. In questo contesto in cui a contare sono le soft-skill cambiano anche le competenze dei manager. Un terzo del campione d'indagine dello studio è convinto che i manager debbano riuscire a valorizzare i talenti e la loro creatività in modo da contribuire al successo dell'azienda.

Sono quindi necessari manager che sappiano far crescere le persone del proprio team e sviluppare un ambiente che favorisca la dinamicità e il lavoro collaborativo. Le aziende più competitive dovranno capire come valutare, motivare, premiare e gestire le persone alla luce del nuovo contesto.