Con cEOS di Arista la containerization approda nel Cloud

Con cEOS Arista apre la strada alla containerization nel Cloud, ad applicazione white box e al DevOps distribuito. La soluzione è supportata da HPE e Microsoft

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a cura di Giuseppe Saccardi

Arista Networks ha di recente annunciato il Containerized EOS (Extensible Operative System), in breve cEOS, sviluppato per supportare modelli alternativi di provisioning, packaging e implementazione del suo software EOS in infrastrutture Cloud, sia di aziende e quindi di tipo privato che di service provider di tipo pubblico.

Tramite cEOS l'azienda si propone in pratica di estendere il suo raggio d'azione al di la della sua offerta di prodotti hardware per l'implementazione di reti aziendali, private o pubbliche

Prima di proseguire è opportuno fare un passo indietro e spendere due parole su cosa è la "containerization". Nel seguito uso il termine anglosassone diffuso in letteratura.

Contaiver vs VM JPG

Architettura VM e Container

Per containerization ci si riferisce ad un modello di uso delle risorse di una macchina intelligente facendo girare più applicazioni e istanze senza dover ricorrere a macchine virtuali, cosa che porterebbe necessariamente a dover calare su una macchina enne istanze del sistema operativo ospite in funzione del numero di macchine virtuali desiderate, e farle girare su un software hypervisor calato a sua volta sul sistema operativo della macchina ospite.

Al contrario, i Containers sono delle strutture software realizzate in modo che si calino direttamente sul sistema operativo e che tramite un software di gestione condividono funzioni dì base. Ogni container contiene poi specifiche applicazioni, da cui il nome.

Container e EOS

Il successo che questa tecnica sta avendo, secondo gli esperti, e il sostegno da parte di un numero crescente di produttori di primo piano, è che una macchina (server, router, nodo di rete, eccetera) ne risulta molto alleggerita per quanto riguarda la capacità operativa di base necessaria e permette di far girare molte più applicazioni, anche di un ordine di grandezza e oltre superiore.

In pratica, i benefici della virtualizzazione ottenuta con le VM ora usuale ne risultano enormemente enfatizzati.

Il sistema operativo EOS di Arista, sviluppato per le sue apparecchiature di rete, ha permesso di fare proprio questo, creare un substrato omogeneo appoggiato direttamente sui sistemi operativi di base dei suoi apparati a portfolio su cui far girare applicazioni in modo ottimizzato e orchestrato senza dover duplicare tutto quanto poteva essere condiviso come funzione dalle applicazioni residenti sulle diverse macchine.

Arista Switch 7500R per installazione in data center JPG

Switch Arista7500R per data center

I benefici sono consistenti. E' ad esempio possibile supportare più container di applicazioni e relative librerie sulla stessa infrastruttura, e se il settaggio delle macchine è il medesimo nell'intero sistema un container di applicazioni può girare su qualsiasi sistema o in qualsiasi cloud senza che sia necessario cambiare il codice.

Attenzione però si impone perché al contrario di un VM il container si appoggia direttamente sul sistema operativo e non è una entità del tutto astratta e in quanto tale gli attacchi alla sicurezza possono avere più facile accesso all'intero sistema.

Ciononostante i vantaggi appaiono superare e di molto alle criticità. La containerization ha iniziato ad affermarsi con l'apparizione del software open source Docker, un ambiente progettato per girare su qualsiasi piattaforma elaborativa sia fisica che virtuale o cluster Cloud OpenStack ed è in costante diffusione.

cEOS per ambienti cloud e DevOps

Come evidenziato, con cEOS Arista ha lanciato la versione del software per l'implementazione di container in infrastrutture cloud in modo da permettere agli operatori di reti cloud di disporre di un ambiente uniforme per lo sviluppo, il collaudo e lo sviluppo dei diversi servizi.

Il software consente inoltre, ha osservato l'azienda, di realizzare un sistema operativo di rete robusto e consolidato su piattaforme di produzione e sviluppo, con una distribuzione di EOS uniforme e con la coerenza derivante dall'avere una singola immagine software per tutti i dispositivi di rete.

L'interesse per la soluzione è testimoniato dal fatto che il suo lancio iniziale è supportato da partner di rilievo tra cui Broadcom, HPE (vedi articolo) e Microsoft.

La ulteriore diffusione del software è favorita anche dal fatto che EOS è supportato su un'ampia gamma di hardware aperto in tre diversi fattori di forma: le piattaforme Arista, gli switch bare metal e le virtual machine o i container di tipo industry-standard.

Arista cEOS JPG

EOS per ambienti Cloud

Un aspetto saliente nella soluzione EOS per il Cloud,  in uno scenario architetturale che tende a svilupparsi in accordo al paradigma del software defined, è che gli utilizzatori possono utilizzare cEOS in combinazione con hardware white box conforme agli standard di settore e abilitare tramite esso un'ampia gamma di strumenti e applicazioni.

"Questa è la prima offerta di software di EOS per switch e server di tipo white box. Arista cEOS è disponibile ed è supportato da Arista su hardware disaggregato di un ampio ecosistema di vendor", ha commentato l'azienda.

cEOS, osserva la società, presenta molto benefici anche per chi adotta nello sviluppo delle applicazioni un approccio DevOps. Questo perché dà la possibilità agli utilizzatori di far girare altre applicazioni, ad esempio strumenti di automatizzazione e di monitoraggio, in container residenti sulla medesima piattaforma.

L'evoluzione verso il cloud non è l'unica espansione apportata a EOS. Altri aggiornamenti permettono di supportare applicazioni eseguite contemporaneamente all'interno del suo spazio di lavoro o in una VM, sia come applicazioni native Linux che come container.

Non ultimo, EOS supporta anche la discovery e il provisioning automatizzato di servizi per carichi di lavoro in container che sono eseguiti all'interno di EOS o in container esterni.