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a cura di Pino Bruno

Per il momento Otto parla solo tedesco, ma è probabile che in futuro impari anche l'italiano. In Germania Otto è il più grande negozio online generalista dopo Amazon, con 6,6 milioni di clienti e 10 ordini al secondo nelle ore di punta. A differenza del colosso statunitense, il gruppo - il quartier generale è ad Amburgo - ha una storia molto lunga e avventurosa. Nel 1949, subito dopo la guerra, era una startup di vendita per corrispondenza e il suo primo catalogo, l'anno successivo, proponeva ben 28 paia di scarpe in 14 pagine. Ai meno giovani può ricordare l'italiano Postal Market ma oggi i numeri di Otto sono ben altra cosa, con un fatturato 2017/18 di poco meno di 7 miliardi di euro, circa 2 milioni di visite al giorno, quasi 3 milioni di prodotti di 6800 marche disponibili all'acquisto e 4500 persone impiegate.

La sfida di Otto è in pieno svolgimento e se oggi si può acquistare soltanto in Germania, dal prossimo dicembre sarà tutto più semplice grazie alla fine del geoblocking del commercio online nella UE. Prima di Natale, infatti, si potrà acquistare online ovunque in Europa, senza più limitazioni, sovrapprezzi, e commissioni gonfiate sulle carte di credito. Nessun negoziante potrà più bloccare la vendita al di fuori del suo territorio nazionale, che si tratti di beni materiali o servizi. Anche Otto dovrà adeguarsi e, visti i prezzi competitivi di molti prodotti, sarà una nuova opportunità anche per noi italiani.  

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La nuova normativa europea darà impulso a tutto il settore, nessuno potrà riposare sugli allori e le tecnologie adottate faranno la differenza. Per questo Otto sta espandendo il suo modello di business puntando su Realtà Aumentata, Intelligenza Artificiale, Learning Organization, Voice Commerce, oltre che su un originale algoritmo per gestire gli approvvigionamenti. È stato sviluppato da Blue Yonder e in origine era destinato al CERN di Ginevra per gli esperimenti nell'ambito della fisica delle particelle.

L'algoritmo analizza circa 3 miliardi di transazioni passate e 200 variabili (parole chiave più digitate nel sito, previsioni del tempo, eccetera) per prevedere parecchi giorni prima quanti e quali prodotti saranno richiesti dai clienti. Il sistema si è rivelato affidabile al 90 per cento e riesce a gestire in autonomia circa 200mila ordini per i produttori, senza intervento umano. L'analisi dei dati ha permesso di stabilire che i clienti erano meno propensi a restituire la merce ordinata se consegnata entro due giorni, oppure che sono poco gradite le spedizioni multiple nel caso in cui si acquistino più prodotti. Così le giacenze in magazzino sono diminuite di un quinto e sono stati fatti notevoli risparmi.

Entro l'anno prossimo Otto prevede di assumere altre 1380 persone, soprattutto in ambito di business intelligence e IT.