Crescono le minacce verso i dispositivi Android

Il report di F-Secure rivela l'andamento delle minacce rivolte ai dispositivi mobili nel primo trimestre del 2014. Android è il sistema operativo più esposto con 277 nuove minacce rilevate

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a cura di Paola Saccardi

Secondo il Mobile Threat Report di F-Secure tra le minacce rilevate nel primo trimestre del 2014  risulta ancora Android in cima alla classifica dei sistemi operativi mobile più colpiti da malware.

Ma non solo, F-Secure ha anche segnalato che le minacce sono in aumento e addirittura  sono state scoperte 277 nuove famiglie e varianti, 275 delle quali indirizzate proprio ad Android.  Altri sistemi come iOS dell'iPhone e Symbian  hanno riportato, invece, soltanto una nuova minaccia per ora.

Nel trimestre corrispondente del 2013 erano state 149 le nuove famiglie e varianti individuate, si tratta quindi di un fenomeno in crescita che mette a rischio i dispositivi mobili degli utenti.

È stato, per esempio, rilevato di recente il primo trojan bancario che passa dai pc Windows ai sistemi Android. Oppure il primo bootkit che colpisce durante le prime fasi di avvio del sistema operativo Android ed è estremamente difficile da individuare e rimuovere.

Tra i Paesi più esposti al rischio malware nel primo quarter 2014 F-Secure ha indicato la Gran Bretagna, la quale ha registrato il più alto livello di mobile malware  con 15-20 malware bloccati su 10mila utenti. Stati Uniti, India e Germania hanno tutti avuto dai 5 ai 10 malware bloccati ogni 10mila utenti, mentre in Arabia Saudita e nei Paesi Bassi sono stato bloccati dai 2 ai 5 malware ogni 10mila utenti.

Un altro dato che F-Secure ha messo in evidenza sono le conseguenze di un attacco malware, ossia cosa accade ai dispositivi e quali attività nascoste innescano. Secondo il report l’83% dei trojan invia SMS a numeri Premium-Rate o sottoscrizioni a servizi via SMS. Pare proprio sia questa l'attività fraudolenta più comune.

Altre attività possono essere il download o l'installazione di file o app non richieste, la localizzazione del device o il monitoraggio dell’utente attraverso l’audio o il video, la connessione silenziosa a siti Web per aumentare il numero delle visite, il furto di dati personali oppure l'addebito di un pagamento per l’utilizzo, l’update o l’installazione di un’app legittima e solitamente gratuita.