Criptovalute: registro MEF per operatori e negozianti

Il Ministero del Tesoro ha messo a punto un decreto sulle criptovalute che obbligherà operatori, negozianti e professionisti a iscriversi a un registro.

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a cura di Dario D'Elia

Il Ministero del Tesoro sta lavorando a un decreto che se dovesse essere approvato obbligherebbe tutti gli operatori italiani del settore criptovalute a iscriversi a un apposito registro e rispettare una serie di obblighi.I tempi sono stretti, anche perché con le elezioni che incombono la finestra di tempo è ridotta a meno di un mese. Il MEF ha posto il documento in consultazione fino al 16 febbraio, dopodiché passerà all'azione legislativa.

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Il primo punto del decreto è in linea con quanto già prevede la normativa antiriciclaggio e quindi che "i prestatori di servizi relativi all'utilizzo di valuta virtuale debbano assolvere agli obblighi antiriciclaggio per evitare che le transazioni effettuate con le criptovalute possano essere utilizzate per fini illegali".

La novità riguarda l'obbligo per tutti i prestatori di servizi relativi all'utilizzo di valuta virtuale di dare comunicazione di attività al Ministero dell'Economia e delle Finanze.

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La valuta infatti viene "utilizzata come mezzo di scambio per l'acquisto di beni e servizi" ma "non è emessa da una banca centrale o da un'autorità pubblica, non è necessariamente collegata a una valuta avente corso legale". Quindi anche i negozianti o i professionisti che accetteranno pagamenti in valuta virtuale dovranno comunicare al MEF la loro operatività.

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"L'iniziativa mira a realizzare una prima rilevazione sistematica del fenomeno, a partire dalla consistenza numerica degli operatori del settore che, a regime, dovranno iscriversi in uno speciale registro tenuto dall'OAM, l'Organismo degli Agenti e dei Mediatori, per poter esercitare la loro attività sul territorio nazionale", si legge nella bozza del decreto.

Insomma, la gestione delle criptovalute viene paragonata a quella dei "compro oro".

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"C'è un presupposto comune agli interventi regolatori sulle valute virtuali e sui compro-oro", ha spiegato Roberto Ciciani, direttore della Direzione Generale competente in materia di prevenzione dei reati finanziari in una nota. "Entrambi rispondono alla necessità di censire puntualmente e dettagliatamente nuovi fenomeni, capirne le dimensioni, comprenderne anche la diffusione sul territorio".

Secondo il ministero le criptovalute sono esposte al rischio di impiego per attività illecite, come ad esempio il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Grazie a un registro sarà più agevole vigilare sul rispetto delle norme e darà maggiore certezza sull'esercizio legale delle attività.