CyberArk: come le abitudini domestiche minacciano le reti aziendali

Secondo un'indagine della compagnia, il 77% dei dipendenti utilizza dispositivi personali non gestiti per accedere ai sistemi aziendali

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a cura di Antonino Caffo

Una nuova indagine di CyberArk ha rilevato come le abitudini di lavoro da casa stanno mettendo a rischio i sistemi critici e i dati sensibili delle organizzazioni. Riutilizzo delle password e la possibilità per i membri della famiglia di usare i dispositivi aziendali, sono solo alcuni degli elementi che hanno portato il gruppo a raggiungere tali conclusioni.

L'indagine, che mirava a valutare lo stato della sicurezza nell’attuale ambiente di lavoro remoto, ha rilevato che il 77% dei dipendenti utilizza dispositivi "BYOD" non gestiti e insicuri per accedere ai sistemi aziendali. Inoltre, il 66% dei dipendenti ha adottato strumenti di comunicazione e collaborazione come Zoom e Microsoft Teams, che hanno recentemente segnalato vulnerabilità di sicurezza.

I rischi per la sicurezza aziendale diventano ancora più elevati quando si tratta di genitori che lavorano. Poiché questa categoria ha dovuto trasformarsi rapidamente in insegnanti, assistenti e compagni di gioco a tempo pieno, non sorprende che le buone pratiche di sicurezza non siano sempre in cima ai loro pensieri quando si tratta di lavorare da casa.

Ecco allora che il 93% ha riutilizzato le password per applicazioni e dispositivi, il 29% ha ammesso di consentire ad altri membri della famiglia di utilizzare i dispositivi aziendali per attività come la scuola, il gioco e lo shopping mentre il 37% salva in modo non sicuro le password nei browser sui propri device professionali.

Mentre il 94% dei team IT è fiducioso nella propria capacità di garantire la protezione della forza lavoro remota, il 40% non ha aumentato i protocolli di sicurezza nonostante il significativo cambiamento nel modo in cui i dipendenti si collegano ai sistemi aziendali e l'aggiunta di nuove applicazioni legate alla produttività.

La corsa per offrire nuove applicazioni e servizi che consentono il lavoro a distanza, associata a connessioni non protette e pratiche di sicurezza pericolose, ha ampliato in modo significativo la superficie di attacco. È fondamentale aggiornare quindi le strategie di sicurezza per adattarsi a questo nuovo panorama dinamico di minacce, soprattutto quando si tratta di salvaguardare le credenziali privilegiate dei lavoratori remoti che, se compromesse, potrebbero lasciare scoperti i sistemi e le risorse aziendali più critiche.

«La posizione di sicurezza delle organizzazioni continua ad essere messa alla prova perché molti dipendenti remoti devono affrontare sfide significative al fine di bilanciare produttività e protezione nei loro spazi di lavoro professionali e personali» ha detto Marianne Budnik, CMO di CyberArk.

«Poiché sempre più organizzazioni estendono le politiche di lavoro da casa a lungo termine, è importante imparare le lezioni apprese dalle fasi iniziali del lavoro a distanza e plasmare le future strategie di sicurezza, affinché i dipendenti non debbano scendere a compromessi che potrebbero mettere a rischio l’azienda».