Da uno studio Ricoh la crescita della tecnologia nella Sanità

Il settore sanitario ricorre sempre più alla tecnologia e alla telemedicina, ma la possibilità di errori dalle gravi conseguenze è sempre dietro l'angolo.

Avatar di Giuseppe Saccardi

a cura di Giuseppe Saccardi

La Sanità, assieme al finanziario, è probabilmente il settore che fa più ricorso a tecnologie IT d'avanguardia, sia nella ricerca che nella quotidiana gestione delle strutture sanitarie. Produrre nuovi farmaci e valutarne l'impatto richiede capacità elaborative d'avanguardia, così come organizzare il lavoro e l'assistenza sul territorio a migliaia di pazienti.

L'alto impatto sociale fa però si che un errore dovuto a un sistema IT mal funzionante abbia una valenza molto diversa da un errore o un fermo macchina in una linea di produzione industriale o nel settore finanziario.

Uno studio in proposito sponsorizzato da Ricoh ha posto in evidenza come negli ultimi tre anni il 92,5% dei dirigenti del Settore Sanitario, Biotech e Farmaceutico si sia affidato sempre più agli strumenti tecnologici. La maggior parte dei dirigenti si è dichiarata d’accordo nell’affermare che negli ultimi dieci anni la tecnologia abbia contribuito ad aumentare la creatività dei dipendenti nell’ambito ad esempio dello sviluppo di nuovi servizi sanitari, di farmaci e di prodotti.

Il computer può sbagliare

Tuttavia, ed è l'altra faccia della medaglia, rimangono ancora delle sfide da affrontare per quanto riguarda l’integrazione della tecnologia al fine di migliorare le cure erogate ai pazienti, i servizi e la gestione amministrativa delle strutture sanitarie. Oltre un terzo degli intervistati ha ammesso che almeno una volta negli ultimi sei mesi l’errore di un computer ha avuto ripercussioni finanziarie negative sulla propria organizzazione.

"La telemedicina è sempre più utilizzata in tutti gli ambiti della Sanità, per cui è necessario integrare le tecnologie e trasformare i processi tradizionali", ha osservato Carsten Bruhn, Executive Vice President di Ricoh Europe. commentando i dati della ricerca. "Si pensa che l’economia digitale crescerà a un tasso sette volte superiore rispetto al resto dell’economia ed è improbabile che nell’immediato futuro il ritmo di crescita dell’evoluzione tecnologica possa rallentare. Questa evoluzione continuerà a rappresentare un elemento fondamentale per la trasformazione del Settore Sanitario e sarà fonte di ispirazione per nuovi modelli organizzativi che in futuro cambieranno il modo di comunicare con i pazienti e di fornire loro assistenza".

L'uomo rimane indispensabile

Nonostante i grossi passi avanti nell'IT e nella robotica, evidenzia la ricerca, sarà difficile che in futuro robot e computer possano sostituirsi all’uomo nella cura del paziente.

I dirigenti del Settore Sanitario, Biotech e Farmaceutico hanno indicato la diagnosi delle condizioni dei pazienti (36% degli intervistati) e lo sviluppo di nuove terapie e farmaci (32%) come due delle aree in cui l’intuizione umana continuerà ad avere un ruolo primario. Solo il 5% degli intervistati ritiene che i professionisti della sanità dovrebbero dedicare il loro tempo a gestire le schede dei pazienti e l’8% ha dichiarato che dovrebbero impiegarlo per il miglioramento dei processi amministrativi.

Una sfida deriva però al fatto che la tecnologia sta evolvendo con maggiore rapidità rispetto ai processi interni. Inoltre, i sistemi IT presenti nelle organizzazioni spesso non sono interconnessi fra loro, come sottolineato dal 38% dei dirigenti sanitari.

"L’intervento dell’uomo è indispensabile nella cura dei pazienti, ma è anche necessario innovare i processi per fare in modo che gli investimenti tecnologici portino a vantaggi tangibili. Ad esempio, integrando i sistemi di gestione delle informazioni in un ospedale, un medico può accedere con maggior facilità alle schede dei pazienti, ottenere più velocemente i risultati degli esami e inviare ricette mediche direttamente alle farmacie", afferma Carsten Bruhn.

Dall'IT un risparmio verificato in campo

Esempi positivi comunque ce ne sono. Casi di successo relativi ai vantaggi dell’automazione vengono ad esempio citati nell’e-health action plan della Commissione Europea.

La Danimarca ha ridotto i costi nell’ordine di 120 milioni di dollari all’anno e i medici stanno risparmiando mediamente 50 minuti al giorno prima dedicati alla gestione di attività amministrative.

In Italia i risparmi complessivi ottenuti a seguito dell'introduzione dell’Information and Communication Technology nel Settore Sanitario sono stimati attorno all'11,7% della spesa sanitaria nazionale (e cioè 12,4 miliardi di euro). Si calcola che i soli risparmi derivanti dall'introduzione delle ricette digitali siano pari a 2 miliardi di euro.