Era il 1978 quando vidi per la prima volta il film "2001 Odissea nello spazio". Uscito 10 anni prima, era già un classico, ma faceva ancora discutere e apparteneva alla categoria dei film che continuavano a essere proiettati nei cinema, accanto all'immarcescibile serie di film di James Bond e ai cartoni della Walt Disney (fino ad allora mai trasmessi in televisione).
Rammento distintamente lo stupore che mi suscitò vedere il protagonista che tranquillamente video-conversava con la figlia, in una quotidianità tanto apparentemente normale quanto lontanamente futuribile in un periodo in cui telefonini e personal computer non esistevano ancora.Da allora il settore della video comunicazione ha attraversato una sua personale odissea caratterizzata da un'evoluzione tecnologica che spesso stentava a essere all'altezza delle aspettative dell'immaginario collettivo.
Per molto tempo, infatti, i progetti su vasta scala sono stati frenati dalla mancanza di un'elevata larghezza di banda a costo accessibile a tutti; d'altra parte questo ha certamente contribuito a favorire l'evoluzione delle nuove tecniche di compressione, da MPEG a H.264.