Internet motore di business

L’infrastruttura ICT è al centro dei processi per il business aziendale: ottimizzarne i costi e aumentarne il rendimento è fondamentale per le imprese che vogliano trovare risorse per la ripresa

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a cura di Gaetano Di Blasio

Internet motore di business

Nel 1991, Internet venne aperta all’utilizzo commerciale ed esplose il World Wide Web (vi siete mai chiesti per cosa stesse il www negli indirizzi?). All’inizio timidamente, poi inarrestabilmente spuntarono siti Web di ogni genere: una pandemia che contagiò il mondo provocando la nascita e la morte di quella che fu chiamata “New Economy”. Qualsiasi attività su Internet si pensava che avrebbe avuto un incredibile successo. Dopo un po’ si cominciò a capire che non era tutto oro ciò che luccicava. La bolla esplose e all’inizio del terzo millennio si fece un drastica marcia indietro. La rivoluzione, però, c’è stata, anche se il processo è stato più lento di quanto in troppi avevano pensato e gli effetti molto diversi.

Secondo uno studio del Boston Consulting Group (BCG), Internet ha contribuito all’economia italiana per 28,8 miliardi di euro (pari all’1,9% del PIL) nel 2009 e per 31,6 miliardi di euro nel 2010 (il 2,0% del PIL). Questo calcolando, però, solo la componente stimata con il metodo della spesa, che considera solo il consumo, gli investimenti del settore privato, la spesa istituzionale e le esportazioni (tutte considerate solo per la parte ascrivibile a Internet). In questo modo, non si considerano, però, altri impatti di Internet sull’economia, quali gli effetti sulla produttività o benefici indiretti, come, per esempio, il valore dei prodotti comprati nei negozi, ma dopo una scelta effettuata online, sottolineano gli analisti del BCG. Questi ultimi ritengono che se Internet fosse un settore, il suo contributo alla crescita del PIL nel 2012 sarebbe stato dell’8%, considerando un impatto diretto e indiretto totale di 56 miliardi di euro.Meno pubblicità, più commercio elettronico, forse troppo “gaming” (in particolare poker), ma comunque un settore vivo. Che il Web abbia cambiato la vita sociale e non solo è peraltro indubbio. Come è altrettanto vero che il business delle aziende dipenderà in maniera sempre maggiore dalle loro azioni legate al Web.

Da semplice vetrina a strumento di business: il passo non è né breve né semplice. Ciascuno dovrà comprendere il modo giusto per sfruttare queste risorse e nuove professionalità potranno aiutare le imprese a farlo. Nel frattempo, Internet continuerà a crescere e, per farlo, ha bisogno dei data center, su cui si appoggiano i siti più frequentati, come i social network (secondo lo studio “State of the Data Center 2011”, condotto da Emerson Network Power:140 milioni di “cinguettii” al giorno misurati su Twitter nel febbraio del 2011; oltre 500 milioni di utenti attivi su Facebook; un milione di video visti ogni giorno su YouTube).