Dimension Data apre i servizi public cloud ai flussi di lavoro business critical

Enrico Brunero Line Of Business manager, data center solutions e servizi cloud di Dimension Data, spiega l'unicità dell'offerta di servizi del cloud provider e il valore aggiunto della sua infrastruttura rispetto a quella dei competitor

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a cura di Riccardo Florio

Come si configura il ruolo di Dimension Data in ambito Cloud ?

Enrico Brunero: Dimension Data può vantare una lunga esperienza come system integrator globale per le componenti infrastrutturali e oggi è anche un cloud provider di soluzioni e servizi. La nostra capacità di system integration ci permette di rispondere a una serie di esigenze dei nostri clienti che, in molti casi, non hanno ancora chiaro come usufruire al meglio del cloud, quale modalità di deployment scegliere, quali applicazioni o workload spostare nel cloud e in che tempi fare tutto ciò. Per avviare un percorso verso il cloud sono, infatti, necessarie attività di preparazione e di sviluppo, con progetti che si susseguano nel tempo in funzione dello stato di partenza di un'azienda e degli obiettivi di business che si propone di conseguire. È poi necessario avere la capacità di scegliere infrastrutture esterne in modalità di servizio messe a disposizione da cloud provider che garantiscano prestazioni di livello enterprise.

Enrico Brunero LOB manager, data center solutions e servizi cloud di Dimension Data

Sul mercato sono ormai in molti a proporre servizi cloud. Quali sono gli elementi che differenziano la proposta di Dimension Data

E.B. Tutti i cloud provider propongono capacità di calcolo, storage e networking in modalità pay per use e on demand. Solo alcuni riescono a garantire ai loro clienti Service Level Agreement al 99,9%, soltanto pochissimi riescono a fornire funzionalità aggiuntive come la capacità di gestire il backup nel cloud o lo storage tiering per sfruttare al meglio le risorse di memorizzazione in funzione del tipo di workload.

Dimension Data è l'unica che, oltre a tutto ciò, garantisce latenze all'interno dei propri data center sotto il microsecondo e una presenza in 5 Region con 11 data center che erogano servizi public cloud a livello globale. Queste peculiarità sono una conseguenza delle scelte che Dimension Data ha fatto in relazione al modo di costruire la propria infrastruttura.

Il public cloud viene però considerato da molti non ancora pronto a ospitare applicazioni mission critical. Voi pensate di aver risolto i problemi che alimentano questa idea ?

E.B. Il public cloud, fino a oggi, è stato visto come un approccio "best effort" sia in termini di SLA sia di prestazioni e questo è il motivo per cui le applicazioni e i workload critici per l'azienda non sono stati spostati su cloud pubblici. Dimension Data ha superato queste problematiche e lo conferma Tolly Group che ha effettuato dei test prestazionali mettendo a confronto la nostra piattaforma con le principali offerte public cloud del mercato, prima tra tutti Amazon Web Service. I risultati dei test hanno dimostrato che la piattaforma di Dimension Data è diverse volte più performante rispetto a tutte le altre a livello di CPU, memoria, storage e networking e questo ci permette di rendere fruibile un workload critico anche in modalità public cloud.

All'interno dei vostri SLA viene affrontato il tema della sicurezza e della compliance alle diverse normative nazionali ?

E.B. Direi che viene affrontato in modo maniacale. Tutta la nostra offerta di public cloud è conforme alle normative più stringenti di sicurezza sia sul fronte americano sia europeo. L'utente ha la facoltà di scegliere il data center dove posizionare fisicamente i propri dati e i suoi workload. Ha la possibilità di decidere se effettuare il backup dei dati nello stesso data center e se avere una seconda copia di backup su un differente data center. Il nostro cliente ha il totale controllo ed è solo lui che ha la possibilità di accedere e definire ruoli diversi sugli amministratori nell'utilizzo dei servizi cloud.