Dispositivi mobili: persi, rubati, frodati dal 10 a oltre il 30%

Una ricerca di Norton by Symantec rivela che in Italia e in Europa numerosi device mobili sono privi di un'adeguata protezione. Oltre un italiano su dieci vittima di cybercrime via smartphone o tablet.

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a cura di Gaetano Di Blasio

Sono sempre gli altri a sbagliare, a noi non capita e non capiterà mai. È inutile negare che questo è il pensiero comune. Noi italiani siamo i più furbi. Peccato che i dati ci smentiscano.

La maggior parte degli utenti ha un'eccessiva confidenza nell'utilizzo dei propri dispositivi mobili, ignari che questi possono facilmente essere utilizzati dagli hacker per rubare dati sensibili, come le nostre identità elettroniche, o per effettuare direttamente frodi.

Come già per i pc (si veda "Senza antivirus il 21% dei PC italiani: 5,5 volte più esposti"), anche su smartphone e tablet si registra la mancanza di una protezione adeguata. A rivelarlo è una ricerca commissionata a StrategyOne da Norton by Symantec, che approfondisce l'utilizzo dei dispositivi mobili e sui comportamenti degli utenti consumer europei. Utenti che, anche in funzione del BYOD (Bring Your Own Device) sono in buona parte lavoratori e dipendenti di una qualche azienda.

Secondo i risultati divulgati, il 37% degli utenti mobili italiani, e il 34% di quelli europei, dichiara che non rinuncerebbe mai al proprio dispositivo. Addirittura, il 37% dei nostri connazionali (loro, perché noi siamo più bravi), mentre tra gli europei solo il 24%, sostiene che il dispositivo mobile sarebbe uno dei due effetti personali che metterebbe in salvo in caso di incendio.