Accedi al conto dallo smartphone?

Una ricerca di Norton by Symantec rivela che in Italia e in Europa numerosi device mobili sono privi di un'adeguata protezione. Oltre un italiano su dieci vittima di cybercrime via smartphone o tablet.

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a cura di Gaetano Di Blasio

Accedi al conto dallo smartphone?

"In un mondo costantemente connesso come quello di oggi, le persone fanno un uso sempre maggiore dei dispositivi mobili per navigare, condividere, socializzare ed effettuare acquisti", afferma senza stupirci Ida Setti, Sales and Marketing Director Italia di Norton by Symantec.

Proprio la penetrazione di questi strumenti presso la popolazione e il loro continuo utilizzo sono i motivi per cui negli ultimi anni i cybercriminali hanno investito nello sviluppo di malware ed exploit per gli ambienti mobile.

Malware che non sempre appaiono come tali: l'Italia risulta tra le prime nazioni al mondo per numero di download di app "maligne". Solo che queste app dichiarano "onestamente" quello che fanno, chiedendo le "permissions" per essere scaricate e loro (perché noi siamo più furbi) gliele concedono. La maggior parte si limitano a mandare SMS a un numero a pagamento, privando l'utente di pochi euro al mese, perché non se ne accorga.

Ida Setti, Sales and Marketing Director Italia di Norton by Symantec

Altri registrano dati e li spediscono a un server remoto. Altri ancora mandano SMS alla nostra rubrica invitando i nostri amici a scaricare la app maligna (si veda anche: "Rischio Android & C.: Trend Micro svela le minacce sul mobile").

Pochi euro a testa, moltiplicato per centinaia di migliaia di utenti fa, secondo alcune stime, un ritorno sull'investimento del 750% settimanale.

Pensare che il 36% degli italiani, (loro, perché noi non siamo così stupidi) non si rendono conto "di quante informazioni personali e riservate sono a rischio quando un dispositivo viene smarrito, rubato o compromesso" tanto da "non utilizzare alcuna password per il proprio dispositivo rendendolo accessibile a tutti e l'11% è rimasto vittima di cybercrime su un device mobile", ci rivela questa volta la Setti.

Eppure il 73% degli intervistati italiani (63% a livello europeo) accede o salva informazioni sui dispositivi mobili. Addirittura loro (certamente non noi) sono poi più propensi ad archiviare informazioni sui propri conti bancari nei dispositivi mobili rispetto alla media europea: 21% degli italiani rispetto al 16% degli altri europei.

Però, sempre secondo la ricerca, in caso di perdita o furto la preoccupazione maggiore per il 30% degli intervistati in Italia è che si possano contattare le persone presenti in rubrica.

In media in Europa, invece, gli utenti indicano di essere particolarmente preoccupati dai costi che potrebbero dover sostenere per le telefonate (43%), dal fatto che vengano contattate le persone nella rubrica (26%) o che vengano effettuati acquisti con il telefono perso o rubato (26%).

Device non protetti diventano una fonte di dati preziosi se smarriti e rubati, come accade a tre europei su dieci e ancor di più agli italiani (36%).

Tale perdita è fonte di stress per i proprietari e, come rivela la ricerca di Norton, comporta un costo medio di 122 euro per la sostituzione o l'utilizzo temporaneo di un cellulare e quasi il doppio (233 euro) per la sostituzione di un tablet. In Italia il costo medio è di 194 euro per la sostituzione o utilizzo temporaneo di un cellulare e di 211 euro per la sostituzione di un tablet.