Emc Forum: innovazione e impegno sociale

Emc si presenta forte di buoni risultati e rivendicando un ruolo nello sviluppo del Paese, cercando di dare un senso all'innovazione.

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a cura di Gaetano Di Blasio

Emc ha organizzato per il secondo anno consecutivo il proprio Forum in Italia, sulla scia del successo ottenuto nella passata edizione. Marco Fanizzi, amministratore delegato e direttore generale di Emc Italia, rivendica i buoni risultati commerciali, fornendo dati pubblici di IDC che indicano una quota di mercato nel mercato italiano dell'external storage pari al 29,8% nel terzo trimestre 2013, in crescita rispetto al 29,4% del trimestre precedente. In linea con i risultati Emea.

Una società solida con una crescita a due cifre, sottolinea ancora Fanizzi, sottolineando le capacità della propria organizzazione anche nella fase di post vendita e supporto, che hanno portato a un alto valore di customer satisfaction: 96,5% misurato da Emc stessa con i criteri Net Promoter Score.

Marco Fanizzi, ad di Emc Italia

Aldilà dei numeri, il management di Emc Italia vuole rimarcare il ruolo dell'azienda nello sviluppo innovativo del nostro Paese: "Business si, ma etico", afferma Michele Liberato, presidente di Emc Italia e membro del board di Emc International, che cita Papa Francesco: "Portiamo pane pulito e non sporco. Ma non si vive di solo pane, ci vuole anche del companatico per essere orgogliosi di appartenere a un'azienda".

I risultati ottenuti a scapito di un contesto certamente meno favorevole di altre piazze europee, ha comunque permesso alla filiale di distinguersi e di ottenere finanziamenti per progetti anche nel sociale. "Siamo riusciti a realizzare molti progetti di aiuto concreto alle persone", afferma Liberato ricordando, per esempio, il progetto Cento Cuori per il quale Emc ha sostanzialmente donato cento valvole cardiache per salvare cento bambini.

A testimonianza dell'impegno sociale di Emc, interviene anche il professor Michele Crudele, direttore del centro Elis (Educazione, Lavoro, Istruzione, Sport), fondato cinquanta anni fa su iniziativa di Papa Giovanni XXIII, le cui attività partono da un approccio innovativo alla scuola professionale, dove i programmi sono definiti dalle imprese. Un approccio che crea giovani professionisti ben formati e pronti per l'ingresso sul mercato, perché indirizzati già verso i settori in cui servono lavoratori.

Michele Liberato di Emc

Emc è una delle tante aziende consorziate e alcuni dei suoi dipendenti o ex dipendenti fanno parte degli Elis Fellow, volontari che passano 30 ore del loro tempo, nell'arco di un biennio, a insegnare nelle scuole dell'organizzazione.

L'attività sociale di Emc fa parte del programma "Passaporto Italiano": una serie di iniziative che comprende anche il supporto ad alcune start up che esportano l'innovazione. Fanizzi afferma che Passaporto Italiano, prima che un progetto di immagine è soprattutto uno strumento per aumentare la soddisfazione dei propri dipendenti.

Ma ovviamente Emc l'innovazione soprattutto la importa: "È un contributo alla crescita del Paese", sostiene Liberato, senza negare gli obiettivi di business, ma sottolineando i vantaggi che l'innovazione porta alla competitività delle imprese e alla loro crescita, con conseguente creazione di occupazione.

Però l'innovazione non basta, "bisogna insistere nello sviluppo dell'Agenda Digitale", continua Liberato, che manifesta ottimismo, perché "anche se con oltre 300 giorni di ritardo rispetto agli obiettivi politici, qualcosa si sta facendo. Ci sono le persone giuste e si stanno compiendo passi importanti". Dall'altro lato, rimarca sempre il presidente di Emc Italia, occorre semplificare i processi della PA, altrimenti l'automazione non serve: "garbage in garbage out", conclude Liberato, svelando il passato da informatico della prima ora.