EMC: nuovi VNX "a tutto flash"

Array ibridi combinano le prestazioni dei sistemi flash con la virtualizzazione e l'ottimizzazione delle architetture multicore, massimizzando e combinando capacità e velocità di I/O e di banda.

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a cura di Gaetano Di Blasio

Emc ha scelto Milano per il lancio mondiale del nuovo VNX, che cambia radicalmente i termini di riferimento per quanto riguarda prestazioni e capacità dei sistemi storage midrange.

L'occasione è stato il Gran Premio di Formula 1 di Monza, sfruttato per una metafora che, alla luce di quanto annunciato, non è poi tanto azzardata.

Rich Napolitano, president Unified Storage Division di EMC, fornisce qualche numero per far comprendere l'importanza delle nuove soluzioni: 5 volte le prestazioni rispetto ai precedenti sistemi, fino ad arrivare a 1,1 milioni di operazioni I/O per secondo; 30 GB per secondo; tempi di risposta inferiori a 1 millisecondo.

Rich Napolitano, president Unified Storage Division di EMC

Numeri interessanti, come spiegato dai responsabili Emc, soprattutto se rapportati alle condizioni reali di utilizzo e, in particolare, ai tipici workload che le aziende si trovano a fronteggiare.

A tal riguardo, David Goulden, President & COO di EMC, afferma: "Le nuove tecnologie rispondono alle varietà e complessità crescenti dei workload che ogni azienda si trova a gestire, supportando le prossime generazioni di data center e lo sviluppo del cloud computing e delle soluzioni per i big data".

Si tratta di caratteristiche rese possibili dalle evoluzioni degli ultimi anni nell'ambito delle flash memory, dei chip multicore e della virtualizzazione.

Più precisamente, rese possibili attraverso l'ottimizzazione dei sistemi VNX per tali tecnologie grazie al lavoro di "migliaia di ingegneri che hanno sviluppato milioni di linee di codice", come evidenzia Napolitano.

Questo sforzo ha portato alla realizzazione di una nuova classe di dispositivi storage: i VNX Hybrid Array, non solo dotati di elevate prestazioni, ma, soprattutto, portatori di un'innovativa flessibilità legata a nuove funzionalità di automazione.

Napolitano spiega che la virtualizzazione "ha cambiato tutto da sette anni a questa parte", da architetture a silos, uno per ogni applicazione, si è passati a infrastrutture e applicativi virtualizzati.

I workload, prima collegati a ogni applicazione e configurati spesso una volta per tutte, si "sovrappongono" in un contesto di esigenze "miscelato", con una complessità crescente.

Mostrando la varianza anche con solo 5 applicazioni attive, le cui necessità di workload, anche a causa dell'ambiente virtualizzato, variano ogni minuto, Napolitano sancisce l'impossibilità di gestire tali carichi di lavoro con un tiering manuale come in passato.

Oggi, grazie al multicore e ai nuovi array ottimizzati per i sistemi flash, è possibile passare a un tiering automatizzato.

Alle prestazioni, che Napolitano anticipa arriveranno a 4 IOPS, se la roadmap di sviluppo sarà rispettata, si arriva grazie a nuove funzionalità di core scaling, fornite dal nuovo MCx: in sintesi, afferma il manager, si passa da un utilizzo statico dei core a un'ottimizzazione dinamica delle architetture multicore.

L'insieme delle tecnologie introdotte nei nuovi Vnx Hybrid Array, consente di avere sistemi configurati con tutti hard disk drive o con tutte memorie flash, oppure con il corretto mix di entrambe per soddisfare le diverse esigenze di prestazioni e capacità dei vari workload.

La gamma è costituita dai modelli VNX5200, VNX5400, VNX5600, VNX5800, VNX7600, VNX8000 e VNX-F, tra cui il VNX7600 si distingue per una configurazione "full flash" da 600 TB.

Per testimoniare la bontà delle soluzioni, Jeremy Burton, executive vice president Product Operations and Marketing di EMC, ha portato sul palco alcuni clienti protagonisti dei beta test: Massimo Biagi CTo Guess Europe; Paul Stemmler, managing director di Citi Infrastructure Group, Ron Redmer, CIO di Assure360 e Graeme Hackland, CIO della scuderia Lotus F1.

Stemmler, in particolare, ha testimoniato i miglioramenti sulla soluzione VDM, che facilita la migrazione da sistemi precedenti, assicurando un passaggio senza interruzioni di servizio tra apparati di fino a tre generazioni precedenti.

Insieme ai nuovi VNX e al Multicore Optimized System MCx, Emc ha annunciato una serie di novità e miglioramenti che completano il cambiamento sulla classe midrange dello storage:

  • fast tiering e fat cache;
  • Unified Protocol supporto (block, file e object storage);
  • deduplicazione a livello di blocco;
  • compressioni dei dati;
  • active/active LUN;
  • integrazione stretta con HyperV, OpenStack e VMware;
  • VDM e VPLEX per la migrazione e l'automazione;
  • integrazione con applicazioni Oracle e SQL;
  • integrazione con tutte le principali piattaforme di gestione;
  • disponibilità 99,999%.