Fotonica e bit quantistici nel futuro dell'Information Technology

Le ricerche nell'ambito della fotonica promettono incrementi prestazionali sorprendenti, mentre la possibilità di applicare le teorie quantistiche all'informatica apre la strada a un nuovo modo di codificare l'informazione

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a cura di Riccardo Florio

L'informatica ha senza dubbio cambiato la nostra vita. La sua storia è iniziata circa settant'anni fa con la creazione dei primi elaboratori che si occupavano di svolgere compiti noiosi e ripetitivi per l'uomo, ma anche di procurargli vantaggi strategici in guerra.

In effetti il primo calcolatore messo a punto negli anni '40, l'ENIAC (Electornic Numerical Integrator and Computer), fu voluto dai militari americani per calcolare le traiettorie di artiglieria e occupava un'area di ben 160 m2. 

La prima rivoluzione informatica arrivò poco dopo, nel 1948, con la scoperta dei transistor nei Bell Laboratoires, che cambiò radicalmente il mondo dei calcolatori mentre nel 1952 venne sviluppato il mainframe e nel 1977 arrivarono la prima stampante laser commerciale e il primo personal. Infine con lo sviluppo delle reti e l'arrivo del Web si è fatto un ulteriore passo avanti che ha rivoluzionato anche il modo di comunicare delle persone. 

Adesso c'è da chiedersi in che direzione stiamo andando e le risposte arrivano dai principali centri di Ricerca o da grandi aziende del settore informatico che investono in innovazione.

L'ENIAC

La fotonica del silicio

Un interessante campo di sperimentazione che porterà cambiamenti importanti nell'evoluzione dei computer riguarda la fotonica del silicio, cioè le scoperte sull'utilizzo della luce per la trasmissione di dati.

Intel ha già sviluppato il primo prototipo di collegamento dati basato su ottica in silicio con laser integrati, realizzando un chip sperimentale che sarebbe in grado (secondo quanto dichiarato dal vendor) di trasferire dati a una velocità di 50 Gigabit al secondo, segnando un passo avanti nelle ricerche sull'utilizzo di fasci di luce per sostituire gli elettroni nel trasporto dei dati all'interno dei computer. 

Queste innovazioni, oltre a incrementare le prestazioni e aumentare l'efficienza energetica, porterebbero anche una riprogettazione del design del computer. I componenti di un computer o data center potrebbero in futuro essere dislocati in un edificio o in aree più estese, come i campus, grazie alla possibilità di comunicare più velocemente utilizzando la luce. Attualmente la tecnologia in rame, invece, comporta dei limiti alla progettazione dei computer obbligando a posizionare processori, memoria e componenti a pochi centimetri di distanza.

La fotonica del silicio fornirà una risposta alle esigenze di prestazioni delle applicazioni a uso intensivo di dati e potrà fornire una via di uscita al dilagante problema dei Big Data, in relazione alla capacità di trasferimento e di analisi, che attualmente preoccupa non poco il mercato.