Si è svolto a Milano il road show 2013 di Fujitsu, un evento che ha visto la partecipazione di un ampio numero di manager di aziende e esperti nell'ICT e organizzato da Fujitsu con la collaborazione di partner di rilievo come NetApp e Intel. Particolarmente forte, ha evidenziato il dott. Federico Francini, Amministratore delegato di Fujitsu, è la partnership tecnologica con NetApp, con cui sono state da tempo sviluppate offerte integrate e complementari, e con la condivisione di clienti comuni.
L'intervento di apertura di Francini ha messo a fuoco lo stato dell'arte dell'ICT ed esaminato quali sono gli aspetti salienti che stanno pilotando il cambiamento nel modo stesso di essere e di operare sul mercato di un'azienda, e quali sono i driver del mercato che stanno portando al cambiamento del suo modello di business.
Federico Francini
Quello che appare evidente è che rispetto ad una decina d'anni fa si è verificata una cesura tra sviluppo demografico ed evoluzione dell'IT. Mentre sino a quel periodo le due cose evolvevano sostanzialmente in parallelo e per quanto riguarda l'IT in base alla nota Legge di Moore, e crescita della popolazione e consumi energetici evolvevano di pari passo, ora questa dicotomia si è interrotta e l'IT cresce molto più rapidamente, così come i consumi energetici e il conseguente impatto sull'ambiente e sul comportamento di persone e aziende.
I dati di analisi e ricerche sostanziano e confermano questa evoluzione, evoluzione che è andata accentuandosi ulteriormente a partire dal 2011. Dal 2011 ad un 10% di incremento della popolazione mondiale ha corrisposto una crescita delle emissioni di anidride carbonica di più del doppio, complice in questo anche l'IT, a seguito della proliferazione e espansione di potenti data center per i servizi Internet e Cloud.
Molto forte e non lineare, ha evidenziato Francini, è anche la crescita di quella che è riferita come la cyber society, e soprattutto dell'espansione prevista da qui al 2020. In pratica, stante le analisi disponibili, si prevede che si arriverà ad avere 50 miliardi di dispositivi in grado di connettersi a Internet, una media alla data di 10 dispositivi IP per ogni essere umano. C'è da sperare che i racconti di Asimov sulla rivolta delle macchine rimangano pura fantasia. Una pari crescita è prevista anche per i dati. Nel 2020, ha spiegato Francini, si passera dagli attuali 1,8 Zbyte alla cifra stratosferica di 35 Zbyte. Se le cifre si confermeranno i produttori di storage possono dormire sogni tranquilli.
Non ultimo come dato importante, e foriero di profondi cambiamenti di mercato e sociologici, sempre entro il 2020 il numero di utenti Internet, attualmente pari a 2 miliardi, dovrebbe crescere sino ad attestarsi intorno ai 4 miliardi.