Il futuro del mondo del lavoro: i trend da anticipare

Nuovi trend nel mondo del lavoro necessitano di ulteriori sforzi da parte delle organizzazioni per rispondere ai nuovi bisogni dei dipendenti.

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a cura di Marina Londei

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Dopo la pandemia il mondo del lavoro ha subito profondi cambiamenti: le organizzazioni si sono ritrovate a dover far fronte a nuove modalità di lavoro, alla carenza di talenti e a una pressione sempre maggiore sui costi aziendali. Nel 2023 le imprese dovranno far fronte a vecchie e nuove sfide, anticipando quelli che saranno i trend più impattanti sul mondo del lavoro nel prossimo futuro.

"Quiet hiring" e candidati "non tradizionali": il personale si evolve

Gartner ha individuato una serie di trend che plasmeranno il lavoro del futuro e che le aziende devono anticipare per non farsi trovare impreparate; tra questi ci sono il "quiet hiring" e l'assunzione di candidati "non tradizionali" per far fronte alla carenza di talenti mondiale.

Il 2022 è stato l'anno del cosiddetto "quiet quitting", una tendenza per cui i dipendenti hanno smesso di impegnarsi più del dovuto e hanno cominciato a svolgere il minimo indispensabile in risposta alle condizioni di lavoro non più sostenibili. Ciò che possono fare le aziende è cercare di invertire questa attitudine e trasformarla nel "quiet hiring", ovvero sviluppare nuove skill nei team senza acquisire altri talenti. Ciò è possibile solo favorendo la mobilità interna dei dipendenti e andando incontro alle loro esigenze di apprendere nuove abilità.

Le organizzazioni dovrebbero inoltre investire su quei talenti cosiddetti "non tradizionali", ovvero persone che hanno deciso di cambiare carriera e cercare posizioni al di fuori della loro normale area di ricerca. Le imprese possono trarre enormi vantaggi da queste figure se si dimostrano in grado di valutare le figure in base alle loro capacità, senza dare peso eccessivo all'esperienza pregressa.

Nuovi trend nel lavoro: flessibilità anche ai lavoratori in prima linea

L'introduzione del lavoro remoto e ibrido ha garantito maggiore flessibilità nella vita dei dipendenti. I lavoratori in prima linea, ovvero quelli a contatto con il pubblico, non possono beneficiare delle nuove modalità di lavoro, ma possono comunque giovare di altri tipi di flessibilità. Tra questi ci sono, per esempio, un numero minore di ore consecutive da lavorare, maggiore stabilità di turni con rispetto degli impegni extra lavorativi e possibilità di scegliere con chi lavorare.

Proteggere la salute mentale di dipendenti e manager

Le condizioni sanitarie e socioeconomiche degli ultimi anni hanno avuto conseguenze significative sulla salute mentale delle persone. Tanti dipendenti hanno ridotto la produttività e le performance, e non solo: molti hanno dichiarato di sentirsi più aggressivi, stanchi e inclini al conflitto.

Parte della colpa ce l'hanno anche le organizzazioni, che di fronte alle difficoltà oggettive della vita di ogni giorno hanno continuato a trattare i dipendenti come prima, e non come persone con determinate esigenze. È importante che le imprese cerchino di comprendere i problemi dei lavoratori e risolverli ove possibile. L'introduzione di uno psicologo aziendale può aiutare i dipendenti a esprimere le proprie preoccupazioni e al contempo istruire i manager a gestire i conflitti sul posto di lavoro, stimolando discussioni. Anche garantire dei giorni di riposo a seguito di periodi con un elevato carico di lavoro ed essere più flessibili su ferie e permessi può giocare un ruolo fondamentale sul benessere dei dipendenti.

Lo stesso supporto va garantito anche ai manager, che devono far fronte a pressioni sia dall'alto che dai team. I dipendenti, soprattutto ora che il lavoro ibrido è diventato la normalità in molte realtà, vedono i manager come una connessione coi valori aziendali e la figura a cui rivolgersi in caso di necessità. Gestire un team non è semplice ed è una skill che si apprende col tempo. Le imprese dovrebbero supportare queste figure nelle loro responsabilità, investendo su corsi d'aggiornamento e cercando di alleviare un po' della pressione che sentono.

Maggiore inclusione tra i trend del lavoro del futuro

Già da diverso tempo le imprese stanno puntando su programmi di inclusione per promuovere la diversità e l'equità delle condizioni di lavoro; ciò a cui non pongono attenzione, però, è l'opposizione che fanno alcuni dipendenti contro gli sforzi dell'azienda, producendo l'effetto contrario a quello voluto. In molti casi si tratta di reazioni involontarie, ma ci sono casi in cui l'emarginazione è voluta e si traduce in atteggiamenti di esclusione verso altri dipendenti.

Le imprese dovrebbero fare attenzione a questi comportamenti e gestirli il prima possibile, onde evitare escalation che portino ad azioni deleterie e pericolose per la sicurezza del luogo di lavoro.

Rispettare la privacy di dipendenti e candidati

Per rispondere alle necessità dei dipendenti, molte imprese stanno facendo uso già da tempo di sistemi di ultima generazione per raccogliere informazioni sullo stato di salute dei lavoratori e sulle loro abitudini. Se da una parte ciò può portare a un miglioramento della vita lavorativa, dall'altra emergono importanti problemi di privacy. I dipendenti dovrebbero essere a conoscenza del modo in cui i loro dati personali vengono raccolti e degli scopi per i quali sono usati.

Allo stesso modo, i processi di assunzione che fanno uso di intelligenza artificiale andrebbero rivisti e aggiornati alle ultime regolamentazioni in fatto di privacy. Anche in questo caso il processo deve essere trasparente e le imprese devono valutare le implicazioni etiche derivanti dall'uso dell'IA.

Migliorare le soft skill

Uno dei problemi più sentiti del lavoro post-pandemia è la mancanza di soft-skill in molti dei giovani candidati. L'isolamento in molti casi ha impedito lo sviluppo di abilità di negoziazione, comunicazione e partecipazione a meeting o sessioni di lavoro impegnative. È soprattutto la Gen Z a soffrire di questa mancanza, anche se tutti, in maniera più o meno marcata, hanno risentito della riduzione di contatti sociali. Le imprese devono così prepararsi a rivedere i processi di interazione e promuovere una maggiore comunicazione all'interno dei team, per favorire lo sviluppo o il recupero delle soft-skill.

Tante sono le sfide che le organizzazioni si trovano a dover affrontare. Il mondo del lavoro si sta già evolvendo verso nuovi trend e le aziende non possono farsi prendere alla sprovvista; devono, anzi, anticipare le nuove tendenze e costruire un ambiente di lavoro fertile per le esigenze del futuro.