Giornata mondiale del backup: cosa dice il Veeam Data Protection Report 2021

Secondo lo studio, i CXO dell’area EMEA pianificano di sfruttare maggiormente il backup su cloud entro il 2023

Avatar di Antonino Caffo

a cura di Antonino Caffo

Oggi è la giornata mondiale del backup e vale dunque la pena analizzare cosa afferma il recente Veeam Data Protection Report 2021. Lo studio ha rilevato che la maggior parte delle aziende dell’area EMEA prevede di utilizzare il cloud come metodo principale per la protezione dei dati entro il 2023.

Questa tendenza riflette il riconoscimento da parte dei CXO della necessità di modernizzare la data protection, migliorando l'affidabilità e l'efficienza dei backup e riducendo al contempo la complessità e i costi.

Il 77% dei CXO ha dichiarato che la propria azienda utilizzerà il backup su cloud entro i prossimi due anni. Non solo le aziende ritengono che il cloud sia il metodo primario per la protezione dei dati, ma prevedono anche di cambiare il modo in cui utilizzano i servizi di backup.

Il 44% prevede di sfruttare il backup su cloud e gestito da un fornitore di Backup as a Service (BaaS), permettendo così di modernizzare la strategia per la data protection, di aumentare l'affidabilità e di migliorare la gestione dei costi.

Ci sono diverse ragioni alla base di questa situazione: il Veeam Data Protection Report 2021 ha infatti rilevato come la data protection possa essere un freno alle iniziative per la digital transformation, con il 29% degli intervistati che dichiara un rallentamento o uno stop delle proprie iniziative DX negli ultimi 12 mesi.

Anche i processi inadeguati per il backup contribuiscono a questa situazione, con le aziende che dichiarano che il 58% dei backup dei dati non va a buon fine: il backup, quando è gestito utilizzando solo strumenti on-premise, lascia i dati non protetti e mina le iniziative DX.

Per i CXO la soluzione di backup primaria deve essere in grado di migliorare l'affidabilità, ridurre i rischi e garantire l'efficienza. Secondo il report, migliorare le percentuali di successo dei backup è la spinta principale per cambiare la soluzione di backup primaria.

Altri driver sono un miglior ROI, una riduzione dei costi relativa ad hardware e software, un miglioramento degli SLA del punto di recupero (RPO) o del tempo di recupero (RTO).

«Le aziende sono consapevoli che il percorso di digital transformation sia frenato dai sistemi legacy e dalle soluzioni di data protection obsolete: è questo il motivo principale per cui i CXO stanno pianificando di aumentare l’utilizzo del backup cloud-based e del Backup as a Service» ha dichiarato Alessio Di Benedetto, Senior Regional Presales Manager South EMEA di Veeam Software.

«Passare a soluzioni per la data protection su abbonamento permette alle aziende di pagare solo per i servizi utilizzati. Inoltre, questo passaggio assicura che i processi, come gli aggiornamenti del software, le patch e i test, siano automatizzati invece di seguire protocolli manuali».