Nel tribunale federale di Oakland, la tensione tra due dei più potenti magnati della tecnologia mondiale ha raggiunto un punto di saturazione che ha spinto una giudice a perdere la pazienza. La disputa legale tra Elon Musk e Sam Altman, che si trascina ormai da oltre un anno, ha assunto proporzioni tali da irritare profondamente la magistrata Yvonne Gonzalez Rogers, la quale ha accusato entrambe le parti di sprecare tempo prezioso del sistema giudiziario con tattiche dilatorie. La controversia, che vede contrapposti il fondatore di Tesla e il CEO di OpenAI, rappresenta uno scontro epocale nel mondo dell'intelligenza artificiale, dove sono in gioco miliardi di dollari e il futuro stesso della tecnologia più rivoluzionaria del nostro tempo.
La strigliata del giudice: "Basta con questi giochi"
La decisione di martedì della giudice Gonzalez Rogers è stata lapidaria quanto severa. In appena due pagine, la magistrata ha concesso a Musk una piccola vittoria procedurale, ma non prima di rimproverare aspramente entrambi i contendenti per quello che ha definito "gamesmanship" - un termine che nel gergo legale americano indica l'uso di tattiche scorrette per ottenere vantaggi processuali. "Il tribunale non sprecherà preziose risorse giudiziarie per i giochi delle parti", ha scritto senza mezzi termini.
La critica del giudice si è concentrata sull'approccio eccessivamente litigioso adottato da entrambi gli schieramenti. Secondo Gonzalez Rogers, le parti hanno "ripetutamente sovra-litigato questo caso", trasformando quello che dovrebbe essere un procedimento ordinato in una battaglia cartacea senza fine.
La strategia delle 55 difese: un'arma a doppio taglio
Al centro della controversia procedurale c'è stata la risposta di Altman alla causa intentata da Musk nel 2024. I legali di OpenAI avevano presentato ben 55 "difese affermative" - strumenti legali che la difesa deve dimostrare durante il processo. Una mossa che la giudice ha definito sproporzionata e in gran parte irrilevante. "I ricorrenti hanno ragione nel sostenere che i convenuti hanno inappropriatamente affermato un numero eccessivo di difese, molte delle quali appaiono irrilevanti, ridondanti, insufficienti o immateriali", ha stabilito il tribunale.
Tuttavia, la magistrata non ha risparmiato critiche nemmeno alla contromossa di Musk, che aveva chiesto di eliminare tutte le 55 difese in blocco. Secondo Gonzalez Rogers, anche il team legale del miliardario sudafricano "ha esagerato" invece di "prendere la strada più alta".
Quando i giganti della tech si scontrano
Non è la prima volta che la giudice Gonzalez Rogers manifesta impazienza verso questo scontro tra titani. Durante un'udienza dello scorso febbraio, aveva già mostrato scetticismo riguardo alle affermazioni di Musk sui danni finanziari irreparabili, sottolineando come si trattasse di una questione tra "miliardari contro miliardari". La sua osservazione pungente - "Come posso dire, dal punto di vista legale, che c'è una probabile limitazione del commercio quando il vostro cliente ha raccolto 11 miliardi di dollari" per la rivale xAI - aveva già fatto intuire il suo approccio pragmatico alla vicenda.
La decisione di martedì ha eliminato 16 delle 55 difese presentate da Altman, definite "palesemente insufficientemente supportate, irrilevanti, ridondanti o immateriali". Tra quelle bocciate figurano l'argomentazione secondo cui la causa dovrebbe essere respinta perché le accuse sono troppo vecchie, quella relativa al "ritardo irragionevole" nel presentare la denuncia, e il riferimento alle presunte "mani sporche" di Musk - un'accusa di cattiva condotta rimasta però non specificata.
Il cuore della disputa: profitto versus missione
Al di là delle schermaglie processuali, la sostanza della causa tocca questioni fondamentali per il futuro dell'intelligenza artificiale. Musk accusa OpenAI di aver tradito la sua missione originaria senza scopo di lucro, arricchendosi attraverso quello che definisce un "accordo autoreferenziale non regolamentato" con Microsoft. Le accuse includono racket civile, frode, violazione di contratto e violazioni delle leggi antitrust.
Il fondatore di Tesla chiede danni monetari e una sentenza che annulli l'accordo di licenza tra OpenAI e Microsoft. Dal canto loro, i legali di Altman respingono integralmente tutte le accuse e si preparano a difendersi nel processo utilizzando le 39 difese rimaste dopo la sforbiciata del giudice. La selezione della giuria è fissata per il 30 marzo nel tribunale di Oakland, in California, dove questo scontro tra giganti della tecnologia troverà finalmente la sua conclusione.