Gli italiani vogliono comunicare con le aziende via messaggio

Una ricerca mostra che oltre la metà degli intervistati vorrebbe interagire con i brand preferiti tramite messaggi, con tassi di lettura molto elevati.

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a cura di Dario Orlandi

Skebby.it ha commissionato a Pollfish una ricerca per analizzare la propensione degli utenti a interagire con le aziende preferite tramite Sms e altri sistemi di messaggistica.

I risultati del sondaggio mostrano che oltre la metà degli intervistati nel nostro Paese si è mostrato favorevole a comunicare con i propri brand preferiti via messaggio, e più di un terzo prenderebbe in considerazione questa opportunità se fosse offerta delle aziende.

I messaggi testuali SMS e i servizi di messaggistica sono strumenti molto apprezzati per interagire con le aziende per richiedere informazioni su prodotti o servizi o per ricevere supporto.

Secondo il sondaggio, che ha concentrato l’attenzione sul mercato italiano, il 54% degli intervistati sceglierebbe sicuramente questi strumenti per contattare i propri brand preferiti e il 34% sarebbe disponibile a valutarne l'utilizzo.

Un gruppo selezionato

Questa tendenza è già in atto: il 61% degli intervistati ha dato la propria adesione per ricevere Sms da un gruppo limitato di aziende (da una a sei), mentre il 24% ha accettato l’invio da parte di oltre sette brand.

Tra i diversi strumenti scelti per rimanere aggiornati sulle novità delle aziende preferite, il 25% si è iscritto per ricevere una newsletter, un ulteriore 25% segue i profili su Instagram, il 18% su Facebook, il 9% su Twitter e il 10% su altre piattaforme social, mentre l’11% riceve regolarmente messaggi testuali.

Domitilla Cortelletti, Marketing Manager di Skebby.it, ha commentato: “Qualora si desideri contattare un’azienda per richiedere informazioni è ben comprensibile che vengano privilegiati gli strumenti mobile, che già la fanno da padrone nelle comunicazioni personali”.

“Tra questi spiccano gli SMS, che non vengono oramai più utilizzati per comunicare con amici e familiari, e sono quindi un canale più libero, oltre ad offrire tassi di lettura molto elevati e raggiungere non solo gli smartphone ma anche i normali cellulari”, ha concluso Cortelletti.