L'inkjet è morto, viva l'inkjet

Una profonda riorganizzazione e una accentuata focalizzazione su innovazione tecnologica e dispositivi mobili pensati per il business offre nuove prospettive ad HP

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a cura di Giuseppe Saccardi

L'inkjet è morto, viva l'inkjet

Sino ad ora nessuno aveva mai infranto il dogma, o poco ci mancava, che in una piccola azienda, nel momento in cui necessitava una stampante multifunzione, si pensasse automaticamente ad un dispositivo laser. Come tanti altri anche questo dogma sembra però destinato a svanire. Con la sua nuova Officejet Pro X, HP si è proposta letteralmente di rivoluzionare il mercato perché abbina alta velocità, con sino a 70 pagine al minuto, con un costo per pagina che HP ritiene essere circa la metà di quello di una laser.

HP Officejet Pro X series

Va inoltre considerato che in un'epoca in cui l'attenzione ai consumi energetici è in azienda sempre più viva, non è necessario attendere il riscaldamento del fusore, che oltre al tempo fa perdere non pochi quattrini per la sua bolletta energetica, un costo che HP valuta essere quattro colte superiore a quello di una inkjet. La soluzione adottata da HP per ottenere questo risultato intermini di velocità di stampa e risparmio energetico è un poco come il classico uovo di colombo.

La testina di stampa invece di muoversi è fissa e larga come il foglio che le passa sotto, con oltre 200 ugelli per centimetro quadrato. È il medesimo principio su cui si basano le macchine che stampano quotidiani. La testina fissa ha anche il vantaggio di ridurre parti meccaniche e elettromeccaniche in movimento soggette ad usura e quindi, in definitiva, migliorare di molto l'MTBF complessivo.

Basterà l'impegno che HP ha profuso in termini di riorganizzazione e investimenti tecnologici? I prossimi mesi ce lo diranno ma di certo appare ora in grado di affrontare più agguerrita la crescente competizione internazionale, dove si sono affacciati colossi che operano su mercati, in alcuni casi captive, di miliardi di persone.