I dipendenti si preparano per lavorare durante le ferie estive

Uno studio di TeamViewer mette in evidenza che i lavoratori americani si porteranno in vacanza almeno tre dispositivi di lavoro. Di fronte a una richiesta esplicita di lavoro da parte del capo il 3% di loro urlerebbe.

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a cura di Riccardo Florio

È basato sull'analisi dei lavoratori Usa lo studio annuale di TeamViewer "Work/Life Balance Index" ma è possibile riconoscere facilmente abitudini tipiche anche del nostro Paese.

In vacanza si, ma pronti a lavorare, a leggere le e-mail del capo e a rispondere prontamente, anche dalla spiaggia, ai messaggi che ci riportano al mondo del lavoro.

Lo studio è stato condotto online negli Stati Uniti dal 25 al 27 giugno 2013 e ha preso in esame un campione di oltre 2mila adulti americani di età superiore ai 18 anni, di cui la metà costituita da dipendenti a tempo pieno, part-time e/o lavoratori autonomi.

Lo studio ha rilevato che il 61% degli intervistati prevede di lavorare durante le vacanze estive, rispetto al dato del 52% emerso in uno studio analogo eseguito l'anno scorso, e ha intenzione di portare con se fino a 3 dispositivi, privilegiando lo smartphone (40%), il computer portatile (39%), il computer desktop (24%) e il tablet (18%).

Dispositivi più utilizzati per lavorare in vacanza

Le attività che si prevede si svolgere sono le seguenti:

Leggere le email di lavoro (38%), accedere per motivi di lavoro a documenti che risiedono sul computer aziendale o di casa (32%), ricevere telefonate di lavoro (30%), ricevere messaggi di testo di lavoro (24%), svolgere un lavoro richiesto dal proprio capo, da un cliente o da un collega (20%).

Nonostante l'83% riconosca che lavorare durante le vacanze stia diventando un'attitudine sempre più frequente in America,  la grande maggioranza non è contenta di farlo.

È interessante notare l'analisi sulla reazione che espressa dall'89% degli intervistati di fronte a una richiesta del proprio capo di lavorare durante le ferie. Solo il 22% direbbe di no, il 13% spegnerebbe il proprio dispositivo e ignorerebbe la richiesta e l'11% farebbe finta di non aver visto l’email o il messaggio in arrivo.

A questi si aggiunge un 3% che urlerebbe e un 3% che si licenzierebbe: una percentuale, quest'ultima, che in Italia si trasformerebbe probabilmente solo in un 6% che urlerebbe.