IBM e Governo Italiano, accordo sul cognitive computing

150 milioni di dollari investiti nel nostro Paese per la sanità, il benessere dei cittadini e per dare impulso all'Agenda Digitale

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a cura di Gaetano Di Blasio

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, a nome del Governo italiano, ha siglato un memorandum con il Ceo di IBM Ginny Rometty che definisce le linee principali di un accordo per la creazione di un centro di ricerca IBM all'interno dello Human Technopole in cantiere a Milano nell'area dell'Expo.

L'accordo prevede la collaborazione sul fronte medico scientifico e non solo, permettendo di sfruttare la potenza della piattaforma per il cognitive computing IBM Watson.

Matteo Renzi

Il premier Matteo Renzi

Enrico Cereda, amministratore delegato di IBM Italia, presente alla firma dell'accordo a Boston, sottolinea l'importanza del progetto che comporterà investimenti per 150 milioni di dollari e che coinvolgerà tutte quelle strutture scientifiche che stanno aderendo allo Human Technopole, anche mettendo in campo i tanti brevetti registrati da IBM stessa.

Il centro opererà per tutta Europa e il fatto che sia basato in Italia, evidenzia Cereda, è un riconoscimento per il nostro Paese: «Solo tre o quattro anni fa, IBM non avrebbe approvato il progetto. Oggi l'Italia, per merito dell'attuale governo e delle riforme che ha e sta attuando, è tornata ad attrarre investimenti».

Quattro le aree principali che saranno sviluppate: la prevenzione delle malattia, il benessere del paziente e i modelli assistenziali, la medicina avanzata con la ricerca sulla genomica di Watson, le analisi sulle spese mediche e farmaceutiche.

enrico cereda

Enrico Cereda, ad di IBM Italia

L'intesa con IBM, inoltre, non si fermerà agli aspetti legati alla salute, ma si prevede possa allargarsi anche ai progetti dell'Agenda Digitale, afferma sempre Cereda, che mette in evidenza le ripercussioni economiche su un intero ecosistema, non solo IT, che potrà sfruttare l'onda lunga di questo progetto innovativo. A tal riguardo, l'ad italiano, cita anche la piattaforma IBM Bluemix, che consente di sviluppare rapidamente applicazioni, accelerando i processi di digitalizzazione e digital transformation.

Al momento è presto per stabilire quanti nuovi posti di lavoro potranno sorgere, ma si può stimare che a regime si possa arrivare al numero già previsto di 600/700 addetti per il centro analogo di Boston, dove appunto è stato siglato l'accordo. Senza contare l'indotto.

«Noi di IBM siamo orgogliosi, ma questo è un successo per tutti gli italiani.