Applicazioni "native cloud" e "cloud enabled"
IBM distingue due pattern differenti in relazione al modo in cui le applicazioni possono essere predisposte per il cloud distinguendo tra applicazioni 'native cloud' e 'cloud enabled'. Le prime sono le applicazioni sviluppate appositamente per gli ambienti cloud, mentre il termine cloud enabled fa riferimento ad applicazioni di tipo tradizionale prese dal data center e adeguate allo standard cloud senza effettuare modifiche di tipo architetturale.
"Di fatto IBM è presente nel mercato private cloud da 5 anni, nell'enterprise cloud public cloud da 3 anni e da un anno nel cloud enabled - ha detto Bernardini -. L'approccio verso applicazioni cloud native rappresenta il modello emergente ed è il pattern architetturale scelto da molte start up. Tuttavia stiamo assistendo sempre più spesso a un contrapposizione tra un approccio che gli anglosassoni chiamano del 'system of record' a quello cosiddetto del 'system of engagement'. Il primo è caratterizzato da un approccio rigoroso centrato attorno ad aspetti quali gestione ordini, clienti, transaction integrity e si contrappone al system of engagement, che sta diventando il modello predominante nell'IT, che comprende il canale Web, social business, interazione con gli utenti e così via che si dimostrano particolarmente adatti a essere ospitati su un'infrastruttura public cloud. Da questo prospettiva si comprende come questi aspetti possono trovarsi non solo nelle start up innovative ma anche all'interno di sottosistemi di un business enterprise più tradizionale come, per esempio, il marketing. Il cloud enabled rappresenta per IBM un'enorme opportunità di business perché disponiamo di una base enorme di clienti e la quasi totalità di contratti di 'strategical outsourcing' che vengono rinnovati comprende una richiesta, da parte del nostro cliente, di inserire una qualche componente cloud".