I risultati dell’indagine

Il commercio elettronico è in forte crescita nel B2B. Netcomm ne ha fotografato un valore che in Italia è stimabile tra i 18 e i 23 miliardi di euro

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a cura di Giuseppe Saccardi

Tornando ai dati l'indagine rivela che Il 12% delle imprese B2B interviste ha attivato una o più forme di vendita on-line, tra queste il 44% ha attivato la vendita diretta al cliente finale,  disintermediando il distributore/retailer. Mentre il 24% ha attivato una o più servizi digitali nelle fase del pre o del post vendita e il 56% non ha attivato nessuna attività o servizio digitale nei processi commerciali. Infine, l'8% utilizza l'EDI.

Il survey mostra anche che il 53% delle aziende intervistate ha fatto investimenti negli ultimi 12 mesi per sviluppare qualche elemento digitale nel processo commerciale. Ma le aree dove hanno investito maggiormente sono quelle più basiche e semplici, come lo sviluppo di contenuti inerenti ai prodotti (76%) e il web marketing (64%), mentre risultano agli ultimi posti gli investimenti in Mobile Commerce, in CRM e per lo sviluppo della presenza nei marketplace.

Netcomm   Le prospettive dell'e commerce B2B in Italia

L'approccio all'eCommerce B2B in Italia

Sembra che le aziende B2B italiane non vedano le enormi potenzialità offerte dal commercio digitale per crescere e per aprire nuovi mercati. Le imprese intervistate dichiarano che migliorare e innovare il servizio offerto ai clienti attuali è l'obiettivo principale dallo sviluppo del digitale (42%), più che la ricerca di nuovi clienti e mercati, considerata solo dal 37% delle aziende.

Va anche sottolineato, osserva Netcomm, che le imprese B2B percepiscono diversi ostacoli allo sviluppo del commercio elettronico. In primis la complessità del progetto nel suo insieme (29%), seguita dalla complessità della trasformazione del sistema logistico (16%). Tra le ragioni anche la scarsa propensione ad assumere personale dedicato ai canali e ai progetti digitali (23%), mentre è privilegiato lo sviluppo di competenze del personale già inserito in azienda (50%).

Lo studio ha anche caratterizzato alcune dinamiche in atto nei processi di acquisto da parte delle aziende. Il 30% delle aziende buyer intervistate dichiara di utilizzare sempre o spesso il sito, i suoi servizi e contenuti per analizzare e valutare un fornitore. Quello che i buyer si attendono dal processo di digitalizzazione dei fornitori è soprattutto il miglioramento delle tempistiche dei processi di acquisto (38%), mentre la riduzione dei costi di acquisto è un obiettivo per solo il 21% dei buyer intervistati.

I chiaroscuri del marketplace

Dalle analisi condotte, anche i marketplace sembrano essere un'opportunità sottovalutata dalle imprese B2B italiane, al punto che solo l'8% delle aziende italiane B2B interviste sa citare il nome di un marketplace B2B. Da un survey mirato su alcune aziende B2B italiane presenti in Alibaba.com emerge che ben il 60% delle aziende che hanno gestito con attenzione questi canali hanno trovato nuovi clienti e che nel 50% di questi casi, i rapporti commerciali con i nuovi clienti trovati tramite i marketplace, si sono consolidati.

Certo è che per gestire con attenzione questi canali non basta compilare il form di sottoscrizione con i dati anagrafici dell'azienda, ma si devono dedicare risorse e tempo. Prova ne è che il numero medio dei marketplace utilizzati dalle imprese B2B intervistate che hanno fatto delle vendite, è pari a 3.1 per azienda.