Il Finance alle prese con la velocità dell'IT

Le aziende del Settore Finanziario devono trasformarsi rapidamente per tenere il passo con i cambiamenti tecnologici, trattenere i clienti e migliorare i processi. Lo evidenzia una ricerca di Ricoh Europe condotta dall’Economist Intelligence Unit

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a cura di Giuseppe Saccardi

Se si guarda alle pure cifre i clienti delle aziende del finance avrebbero di che preoccuparsi. Solo un leader su dieci nel settore dei Servizi Finanziari ritiene che la propria aziende possa trarre rapidamente vantaggio dalle nuove opportunità all'orizzonte e sia in grado di adattarsi ai nuovi cambiamenti che caratterizzeranno il futuro. Appaiono tuttavia essere in buona compagnia perché se si considerano tutti i settori la media aumenta si, ma non di molto, e sale a due leader su dieci. 

Oltre alla necessità di gestire le esigenze, spesso in contrasto tra loro, dei consumatori, degli enti di regolamentazione e degli azionisti, a complicare la questione sembra essere la velocità dei cambiamenti introdotti dalle tecnologie e la necessaria riprogettazione dei processi che ne consegue. Due fenomeni che come si sperimenta continuamente non sempre sembrano far riferimento allo stesso unicum spazio temporale.

I principali problemi del settore Finance

Questo è quanto emerge da un nuovo studio, The Challenge of Speed, realizzato dall’Economist Intelligence Unit e sponsorizzato da Ricoh Europe. Più nello specifico, i dirigenti coinvolti lavorano tra l’altro in aziende del settore dei Servizi Bancari d'Investimento, del Retail e del Settore Assicurativo, da cui in pratica dipendono i nostri risparmi e futuro, pensioni comprese.

Impera la fiducia, con qualche chiaroscuro

Esiste un chiaro clima di fiducia in relazione al rapido sviluppo di nuovi prodotti e servizi. I leader dei Servizi Finanziari hanno classificato questo elemento all'ottavo posto su dieci aree che le aziende devono riuscire a trasformare rapidamente.

Tuttavia, le aree in cui i leader dei Servizi Finanziari hanno individuato la maggiore necessità di cambiamento nel corso dei prossimi tre anni sono quelle che hanno già causato al settore i maggiori problemi: l'adozione di nuove tecnologie (al primo posto), l'attrazione e il mantenimento dei clienti (al secondo posto) e il miglioramento dei processi alla base del core business (al terzo posto).

Oltre la metà degli intervistati (il 54%) ha affermato di avere molte idee per affrontare la trasformazione futura, ma ammette di non avere la possibilità di concretizzarle in maniera adeguata. 

Colmare il gap tra processi e tecnologia

Il significativo divario tra lo sviluppo di idee per il cambiamento e la loro messa in pratica potrebbe essere collegato alla cautela dei dirigenti dei Servizi Finanziari nella gestione dei diversi azionisti e degli enti di regolamentazione. Tra gli svantaggi connessi a una trasformazione troppo veloce dei processi gli intervistati citano la perdita dei clienti (38%), l'aumento delle spese (36%) e l'esposizione dell'azienda a nuovi rischi (35%). 

"È molto probabile che il 2014, il 2015 e il 2016 porranno molte sfide per i Servizi Finanziari in corsa verso il cambiamento. Ma risolvendo le problematiche nelle aree prima evidenziate saranno in grado di trasformare rapidamente gli svantaggi in benefici. Potranno migliorare la capacità di risposta alle esigenze dei clienti, diventare più efficienti e diminuire l'esposizione ai rischi", ha commentato i risultati Carsten Bruhn, Executive Vice President di Ricoh Europe.

La criticità risiede nei processi

I dirigenti del settore dei Servizi Finanziari concordano su molte questioni. I più grandi ostacoli nella concretizzazione delle idee per aumentare la velocità di trasformazione e raggiungere così una maggiore agilità dell'impresa sono legati ai processi. 

I principali ostacoli che incontra il Finance

Per certi aspetti sorprendente in un settore dove ai computer che gestiscono le operazioni si richiedono tempi di risposta di millesimi di secondo, il primo ostacolo è rappresentato dalla burocrazia dei processi decisionali (che li rallenta), seguito dalla difficoltà di collegare in maniera efficace i sistemi tecnologici (al secondo posto) e dall'accesso non ottimale alle informazioni (al terzo posto).

Ci sono poi ulteriori barriere all'ottimizzazione dei processi alla base del core business. La gestione inadeguata del cambiamento è indicata come un grosso ostacolo, come pure le tempistiche ristrette con cui lavorano i dirigenti e le piattaforme tecnologiche non più adeguate. Porvi rimedio non appare però facile

"Non è semplice superare questi ostacoli e allo stesso tempo riuscire a focalizzarsi sui servizi al cliente, a trasformare i processi interni e ad adeguarsi alle normative. Non c'è quindi da stupirsi che i leader dei Servizi Finanziari si sentano sotto pressione. I leader possono però affidarsi a expertise esterne e a programmi di change management per una implementazione efficace delle nuove modalità operative", suggerisce. Carsten Bruhn: