Il lavoro arriva con la formazione, la creatività e il digitale

La creatività è lo strumento per creare ripresa economica. Lo afferma Europa 2020 e lo confermano ricerche realizzate da Ricoh nel Settore dell’Istruzione

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a cura di Giuseppe Saccardi

Istruzione e Formazione ricoprono un ruolo di primo piano nel raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 che mira a una crescita che sia intelligente, sostenibile e solidale. L’Europa deve diventare un'economia basata sulla conoscenza, evidenzia Europa 2020, e deve  rendere l'apprendimento permanente una realtà per tutti. Ma  da solo non basta. Serve anche creatività e l’innovazione.

Enunciare è una cosa, attuare è però un'altra e le domande non scarseggiano di certo. In che modo le organizzazioni di questo settore possono migliorare il vantaggio competitivo? Quale è il ruolo dell’IT? La tecnologia migliora davvero l’immaginazione e l’intuizione o come è avvenuto con l'avvento dei calcolatori tascabili fa scordare le tabelline?

Vince la digitalizzazione e l'immaginazione

Chi cerca di mettere ordine e far chiarezza sono delle ricerche commissionate da Ricoh Europe, che hanno avuto l'obiettivo di capire quale sia l’atteggiamento del Settore dell’Istruzione nei confronti del cambiamento e dell’innovazione tecnologica. 

L'istruzione superiore  in pole position per il digitale

Un primo punto fermo è che quello che appare più preparato alla transizione dall’era della trasformazione digitale alla maturità digitale risulta essere il Settore dell'Istruzione superiore. Perlomeno questo è quanto emerge dallo studio “Digital Maturity” realizzato da Coleman Parkes e commissionatole da Ricoh. In sintesi, la maggioranza dei dirigenti del settore (ben l'80%) considera la maturità digitale una priorità rispetto ai colleghi di altri mercati.

L’importanza della maturità digitale in questo settore è probabilmente collegata all’opportunità di attrarre nuovi studenti grazie ad aule tecnologicamente avanzate, dotate ad esempio di lavagne interattive, e alla possibilità di accedere a contenuti formativi online.

Vince l’immaginazione

Se da quello commissionato a Coleman si passa a quello su “Humans and Machines” commissionato all’Economist Intelligence Unit emerge d'altro canto una conferma e che la tecnologia nel Settore dell’Istruzione gioca un ruolo importante: la maggioranza dei responsabili del Settore dell’Istruzione (71%) dichiara che la tecnologia li ha aiutati a prendere decisioni corrette e l’80% afferma che la tecnologia ha contribuito a far crescere il livello di produttività.

Il campione sottolinea però come la tecnologia sia in grado di creare valore unicamente se le persone utilizzano al contempo la loro creatività (aspetto messo in evidenza dall’88% degli intervistati).

Perlomeno nell'Istruzione quindi, il contributo delle persone rimane oggi fondamentale e prevedibilmente continuerà a esserlo anche in futuro. Secondo i responsabili le attività in cui l’intuizione dell’uomo è maggiormente decisiva sono l’insegnamento (34%) e la realizzazione di nuovi materiali didattici (27%).

Cosa aspettarsi per il futuro? È molto probabile, ritengono i ricercatori, che in futuro, come conseguenza dei cambiamenti guidati dall’IT, insegnanti e docenti universitari continueranno a rimanere centrali nell’insegnamento ricoprendo però un nuovo ruolo basato su una sempre maggiore integrazione tra strumenti tecnologici e il contributo delle persone.