Proprietà dei dati e conservazione

La convergenza tra auto motive e ICT genera enormi volumi di dati personali. Si apre il problema della loro conservazione e riservatezza. Il parere di NetApp

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a cura di Giuseppe Saccardi

Il problema della proprietà dei dati

Tutto ciò però porta a fare considerazioni sui dati. La questione dei dati generati dalle macchine connesse in rete è complessa e non del tutto regolamentata. I dati vengono prodotti tramite applicazioni per la navigazione, multimedia o di telefonia che sono gestibili dallo schermo di bordo della vettura.

Forniscono informazioni circa le abitudini del guidatore (dove è stato, quanto si è fermato, cosa ha trasmesso, a che siti si è collegato, eccetera), che possono essere trasmesse al costruttore di automobili e da questi a terzi.  

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Un futuro senza pilota grazie al digitale. Ma come proteggere i dati?

Sembrerebbe logico, da un punto di vista giuridico, che i dati appartengano al pilota che li genera. Esistono già leggi sulla protezione dei dati ma  il confine rimane incerto in relazione a chi i dati appartengono de facto.

In proposito la Federazione Internazionale dell'Automobile ha già lanciato una campagna chiamata "La mia auto i miei dati" relativa alla proprietà dei dati inviati da parte dei conducenti, campagna volta a sensibilizzare gli automobilisti sui dati che emettono mentre permette una maggiore libertà nel loro uso.

Come e dove archiviare i dati

L'archiviazione dei dati e la loro sicurezza, evidenzia Patano,  è quindi un aspetto chiave della rivoluzione in atto, ma non è l'unico. Ad esso si aggiunge quello della gestione dei dati nel tempo.

OEM del settore ed i loro partner potranno commercializzare sistemi in grado di raccogliere grandi quantità di dati. I giganti Web e le compagnie telefoniche stanno già mettendo piede in questo mercato di cui si prevede una rapida espansione, e non solo per motivi tecnologici. Si tratta infatti di aziende in grado di offrire nuovi servizi agli automobilisti in base a ciò che sanno su di loro e le loro abitudini al di fuori del veicolo.

Ma non solo il pilota bensì anche le OEM potrebbero perdere il controllo delle tecnologia di bordo se altri sistemi si collegano con il loro. Le macchine connesse del futuro saranno dotate di sistemi informatici che dovranno garantire la memorizzazione, l'accesso, la gestione e l'analisi di grandi volumi di informazioni.

Auto connesse   fonte Fastwb

Automobili connesse e interconnesse (fonte Fastweb)

Questi sistemi saranno ospitati su un sito in cui i dati si potranno accedere da remoto per analisi in tempo reale.  Inoltre, i grandi volumi di dati generati dovranno essere conservati per tutta la vita di un veicolo, cosa che solleva la domanda: come trasferire i dati quando un veicolo cambia proprietario ed evitare che il sistema associ il nuovo driver ai dati raccolti con quello precedente?

"La connettività sugli automezzi  non funziona a meno che la raccolta, l'accesso e l'analisi dei dati siano adeguatamente ponderate, supportati da tecnologie adeguate per gestire l'archiviazione dei dati, abbastanza scalabile per supportare lo sviluppo di nuove funzionalità. Le automobili sono state una questione sociale fondamentale nei paesi sviluppati negli anni 1960 e 1970. Ora, le automobili sono divenute una questione nei Paesi in via di sviluppo, anche in relazione all’urbanizzazione e all’inquinamento. Il 20° secolo ha visto l'avvento delle autovetture. Eppure ci sono ancora molti dibattiti a venire su tecnologie automobilistiche, affari e modelli industriali - e non solo: anche circa etiche, questioni filosofiche e comportamentali", mette in  guardia Roberto Patano.