IT ibrido: i 9 punti essenziali per aver successo

Easynet suggerisce nove punti da considerare per ripensare il proprio modello di IT e come farlo evolvere

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a cura di Giuseppe Saccardi

Raramente  in un'azienda l'intero parco di apparati e applicazioni sono stati  appannaggio di un unico fornitore. Per anni le aziende hanno adottato un IT ibrido in varie forme, per integrare diversi fornitori e diverse soluzioni e di conseguenza si sono dovuti dedicare team di lavoro interni per mettere insieme le varie tessere di questi puzzle, e provarle prima di passare il tutto in produzione.

Ora la situazione si è però fatta più difficile perché si è di fronte ad ambienti così complessi, costosi e difficili da gestire. Ci si trova infatti a dover integrare l’IT tradizionale con le nuove tecnologie nate per favorire la crescita del business e soddisfare le esigenze degli utenti e dei nuovi modi di lavorare (collaboration, BYOD, cloud e altri nuovi paradigmi). 

Una rete gestita è garanzia di continuità operativa

Per superare questo gap Easynet suggerisce di fare tesoro dell’esperienza passata e riconoscere i vantaggi dell’IT ibrido, che riduce la complessità e aumenta l'agilità del business, anche oltre le aspettative dei CIO.

"Si parla spesso dell'evoluzione dell'IT", evidenzia Paul Cragg, Chief Technology Officer di Easynet Global Services, "e della necessità di cercare modi innovativi per creare maggior valore per la propria organizzazione. Noi ci proponiamo di capire in che posizione e in che modo l'IT può offrire massimo valore al business".

Secondo i principali analisti, riporta Easynet, l’IT ibrido sta diventando la nuova normalità. Si tratta, però, di un concetto che assume sfumature differenti per le diverse organizzazioni. Generalmente, ci si riferisce ad esso come ad un IT che integra diversi cloud di diversi fornitori. Può essere una combinazione di cloud privato e pubblico di un server locale e un servizio cloud, che offre i benefici del private cloud senza i relativi costi. 

"L’IT ibrido è qualcosa che va oltre il cloud",  pone in evidenza Cragg. “Anche per i vantaggi che può offrire: si tratta di creare la migliore combinazione di reti, applicazioni e soluzioni cloud per soddisfare le esigenze di business attuali e future, mantenendo i costi ridotti”.

La telepresence abbatte i costi ma richiede un IT molto efficiente

Tra i vantaggi significativi di questo approccio che è possibile perseguire, osserva Easynet,  vi sono:

  • 1. Soluzioni su misura per le esigenze specifiche di business: si tratta di un modello che integra diversi elementi per creare un IT olistico, disegnato sulle necessità della propria organizzazione in cui ogni singolo elemento lavora insieme agli altri in modo simbiotico.
  • 2. A prova di futuro: è possibile non prendere in considerazione l'effetto dell’Internet of Things su alcuni business specifici, ma ancora per poco, con il rischio di dover cambiare totalmente l’impostazione in tempi brevi. Un approccio ibrido prende in considerazione l'interoperabilità futura.
  • 3. Riduzione dei costi: oltre alla connessione a Internet, l’MPLS fornisce un'elevata ampiezza di banda a un costo inferiore.
  • 4. Riduzione della complessità: l’IT ibrido elimina la necessità di gestire più servizi di diversi fornitori, in quanto riunisce i diversi prodotti e li integra.
  • 5. Meno pressione sulla WAN: applicazioni cloud, mobilità e larghezza di banda stanno mettendo pressione sulla WAN, ma con l’IT ibrido, il traffico non critico viene istradato attraverso Internet, liberando la rete MPLS e, infine, migliorando l'esperienza dell'utente.
  • 6. Una migliore esperienza di Unified Communications: grazie a una WAN meno congestionata, gli utenti possono sperimentare un significativo miglioramento della qualità della voce e del video.
  • 7. Controllo efficace: il CIO può mantenere ancora il pieno controllo su determinate risorse e ha accesso alle analisi sulle attività della rete, contribuendo a raggiungere costantemente livelli di performance elevati. 
  • 8. Più sicurezza: le aziende devono trattare vari tipi di dati e applicazioni in modo diverso a seconda della loro sensibilità: un’azienda potrebbe preferire una connessione Internet per utilizzare Salesforce, e una connessione MPLS per accedere al cloud privato ospitato in un data center. Firewall on-premise e prodotti di sicurezza basati su cloud sono perfetti per mantenere la sicurezza di aziende con un accesso a Internet multisede.
  • 9. Accesso più rapido al disaster recovery: soluzioni di disaster recovery basate su un cloud privato e accessibili anche da altri punti, favoriscono la massima tranquillità possibile.

La chiave per il successo dell’IT ibrido, ritiene in sostanza Cragg, consiste nel trovare il partner/fornitore più adatto, e questo perché  se un team IT deve gestire un processo che non possiede in toto deve avere un rapporto con il fornitore/partner basato sulla fiducia e collaborazione.