L'Internet delle cose italiane accelera e a fine anno probabilmente supererà il valore complessivo di un miliardo di euro. A fine 2012 il valore reale ha superato gli 800 milioni di euro (fonte SoM/Polimi) con una forte crescita del numero di oggetti connessi tramite Sim (25%).
Sensori, interfacce naturali, dati multistrutturati e analytics sono collegati indissolubilmente in molti modi, finora per lo più inesplorati. A breve termine, la scienza delle decisioni esplorerà, prima che si verifichino, anche eventi complessi e finora poco associati al binomio sensori/big data, come per esempio l’acquisto di una casa, l’espansione di una piccola impresa o addirittura il successo di un matrimonio.
Anche in Italia c'è fermento su queste rivoluzioni di processo, particolarmente nell'hardware di base, un'area nella quale si sente il bisogno di fare sistema.
Per iniziare a occuparsene con il piede giusto, vale la pena seguire l'hangout di lunedì 25 marzo, dalle ore 18.30, organizzato da Cloudseed by Seeweb.
Al Sensor Hangout sono stati invitati Marco Maisto (IctInnova), Graziano Terenzi (ArMedia), Carlo Zuccari (OnTheBrain) e Giorgio Natili (Codeinvaders)