Juniper Networks, la tecnologia oltre la crisi

A oltre un anno di distanza dall’inizio della pandemia, l'azienda fa il punto su risultati, strategie, trend tecnologici, acquisizioni, annunci per l’impresa AI-driven

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a cura di Antonino Caffo

Gli ultimi mesi per Juniper sono stati molto intensi. La pandemia, la crisi sanitaria e la necessità per milioni di persone di doversi affidare alle connessioni domestiche, ha messo a dura prova le reti, in parte anche gestite dal gruppo statunitense.

Ad oggi, Juniper supporta 10 delle prime 10 compagnie di Forbes 10, i primi 20 cloud provider al mondo e 49 dei primi 50 top global service provider. Ma anche università, banche, compagnie tecnologiche e retail. Insomma, quel mondo che senza internet non sarebbe sopravvissuto facilmente ai lockdown generalizzati.

Dal 2019 ad oggi, il gruppo ha eseguito una serie di acquisizioni e collaborazioni che hanno permesso di consolidare la sua posizione. Nel 2019 Mist Systems, nel 2020 Netrounds e 128 Technology mentre nel 2021 Apstra.

La strategia seguita è quella che Mario Manfredoni, Country Manager di Juniper Italia, definisce come "AI-Driven Enterprise". «Ciò si traduce anche nell'assistente virtuale Marvis, che realizza il self driving network di Juniper, in grado di dare connessione e sicurezza alle reti».

Ed è su questa falsa riga che Juniper aveva presentato, a febbraio, le nuove soluzioni Paragon Automation. «Problemi come la congestione della rete, la latenza, gli abbassamenti di tensione e i lunghi tempi di attesa per l’attivazione di nuovi servizi peggiorano l’esperienza dell’utente finale, portando i clienti a cercare un servizio migliore altrove».

«Il problema non è la scarsa attenzione degli operatori di rete verso l’esperienza dell’utente, ma il fatto che con i modelli operativi attuali, basati su processi manuali e strumenti antiquati, si riesce a malapena a tenere il passo con la crescente complessità e scalabilità delle applicazioni fornite, per non parlare delle aspettative sulle prestazioni».

«Cosa accadrà nei prossimi anni, quando le nuove tecnologie 5G ed edge porteranno sul cloud ancora più contenuti, applicazioni e servizi? Accadrà che gli strumenti e i processi attuali non andranno più bene e l’esperienza del cliente e il business ne soffriranno».

«Per sopravvivere e avere successo nello scenario dei servizi 5G e multicloud di domani, servono un approccio operativo e strumenti di supporto mirati a un unico scopo: assicurare un’esperienza cliente eccellente nel tempo. È ciò che Juniper definisce networking Experience-First, realizzabile con le nuove soluzioni Paragon Automation».

Due importanti novità recenti, come spiega Manfredoni, sono Cloud Metro e SASE. «La prima è nata per gestire in maniera efficace il pooling delle risorse, lo slicing della rete e le operazioni automatizzate basate sul cloud. Si interfaccia con le funzioni di rete, sia fisica sia virtuale, per offrire servizi distribuiti più vicini all’utente finale».

«Cloud Metro distribuisce in modo intelligente, quando e dove necessario, le risorse e l’edge del servizio per massimizzare l’efficienza e la qualità. Poi utilizza un’architettura simile al cloud per portare alle reti metropolitane l’agilità e la resilienza del cloud».

Juniper Security Director Cloud è invece il portale pensato per protegge utenti, applicazioni e infrastruttura durante la trasformazione della rete tramite una transizione garantita dall’architettura SASE. «Questo è in grado di creare un ponte tra le moderne dotazioni di sicurezza delle aziende e le future implementazioni SASE».

Inoltre, Juniper collabora oramai da un ventennio con il Consorzio GARR, the italian education & research network, il cui CTO è Massimo Carboni. Proprio lui ha sottolineato l'importanza di affidarsi ad un partner come Juniper per innovare il settore IT italiano, e non solo, investendo tutto in ricerca e sviluppo, insieme a enti, organizzazioni e istituti di formazione.