La realtà aumentata migliorerà la capacità di apprendimento

Nel settore dell'Istruzione serve cambiare per superare burocrazia e mancanza di approccio trasversale. Come la digitalizzazione può aiutare

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a cura di Giuseppe Saccardi

Uno studio condotto dall’Economist Intelligence Unit e sponsorizzato da Ricoh evidenzia come i dirigenti del Settore dell’Istruzione siano ottimisti riguardo alle innovazioni tecnologiche nell’ambito dell’insegnamento. Mettono però in evidenza alcuni aspetti che frenano il cambiamento,  come ad esempio l’eccessiva burocrazia nei processi decisionali. Di certo è una cosa che  non sorprende i cittadini italiani.

I dirigenti europei del Settore dell’Istruzione pensano che oggi sia necessario cambiare più rapidamente di quanto non sia stato fatto negli ultimi tre anni e quasi tutti (98%) si sentono sotto pressione. 

Gli ostacoli che frenano il cambiamento nella formazione

Il campione d’indagine si è però rivelato ottimista riguardo al ruolo che la tecnologia ricoprirà nell’ambito dell’insegnamento nei prossimi anni: un quarto degli intervistati ha indicato la Realtà Aumentata come una delle principali tecnologie in grado di migliorare le prestazioni del settore e l’esperienza degli studenti (negli altri settori di mercato solo il 5% evidenzia le potenzialità della Realtà Aumentata). 

Dove si riscontrano preoccupazioni è per le attività di back-office. I due principali ostacoli che frenano una maggiore agilità e capacità di innovare sono la mancanza di un approccio comune e condiviso tra i diversi uffici, le business unit e le funzioni (44% del campione) da un aparte e i processi decisionali burocratici (35%) dall'altra.

La ricerca mostra come due terzi degli intervistati (71%) hanno dovuto affrontare negli ultimi tre anni problematiche anche molto gravi derivanti dai cambiamenti tecnologici.

C’è però un certo ottimismo per quanto riguarda il futuro, dal momento che scende al 56% la percentuale di manager che pensa che gli stessi problemi si ripresenteranno nei prossimi tre anni.

Questa visione positiva deriva probabilmente dalla certezza di riuscire a superare gli ostacoli presenti nelle attività di back-office e dal fatto che un numero sempre maggiore di scuole e università si sta avvalendo di tecnologie e contenuti digitali.