La sicurezza adattativa di FireEye

Un mix di tecnologia, intelligence ed expertise caratterizzal'offerta dell'azienda che si propone come partner per rispondere alle nuove tipologie di attacco

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a cura di Riccardo Florio

Fondata nel 2004 FireEye, azienda specializzata in soluzioni di sicurezza, è presente sul mercato italiano da tre anni. Tuttavia è ancora limitata la notorietà di questa realtà ad alta specializzazione che prevede di chiudere il 2015 con un fatturato di oltre 630 milioni di dollari.

Tra le tappe che caratterizzano la storia di FireEye va ricordata l'acquisizione nel 2013di Mandiant (per circa 1 miliardo di dollari), azienda molto nota oltre oceano per la sua capacita consulenziale e i prodotti per la gestione degli incidenti. La quotazione in borsa negli Stati Uniti di FireEye, avvenuta nel 2014, ha fatto registrare un risultato estremamente positivo che ha messo a disposizione dell'azienda le risorse per un ulteriore impulso e per ampliare l'offerta dei suoi prodotti che sono passati da due a più di venti.

Marco Riboli

Marco Riboli, Vice Presidente per il Sud Europa di FireEye

Vice Presidente per il Sud Europa è Marco Riboli, un veterano nel mondo della sicurezza ICT, già Vice President e General Manager di Symantec EMEA Southern Region. «Pensare che la possibilità di essere colpiti sia un rischio reale non è più un errore - osserva Riboli -; le nuove minacce, ma soprattutto  nuovi attaccanti, possono arrivare ovunque. A questo punto bisogna chiedersi chi ci possa dare la maggior sicurezza possibile e supportare in caso di attacco. Chi può aiutarci a ridurre da settimane a ore il tempo di analisi dell'incidente? Chi mi può fornire una metodologia che, abbinata alla tecnologia, garantisca il controllo dei processi? FireEye risponde a tutte queste domande, offrendo una Adaptive Defense per proteggere la propria comunità globale di utenti».

FireEye propone un modello di difesa di tipo adattativo basato su una combinazione di tecnologia, intelligence e consulenza per predisporre una protezione unificata e porre rimedio alle violazioni in tempi molto rapidi. Il fulcro tecnologico è rappresentato dall'architettura brevettata Multi-Vector Virtual Execution (MVX), pensata per collegare molteplici vettori di attacco e analizzare le minacce su centinaia di combinazioni tra sistema operativo, applicazioni e versioni software.

Le soluzioni FireEye si collocano a valle dei sistemi di protezione già presenti in aziende fornendo un layer di protezione che non richiede di modificare l'architettura esistente. 

L'azienda vanta partnership con numerosi global e local system integrator tra cui HP, Deloitte e SAP, mentre in Italia i suoi prodotti distribuiti da Arrow, Computer Gross ed Exclusive Networks.

In Italia l'azienda annovera per ora una quarantina di clienti - un numero in rapida crescita secondo quanto sostiene l'azienda - con una presenza soprattutto nell'ambito della Pubblica Amministrazione e del settore finanziario.

«La sicurezza non è più un problema dell'IT ma un tema legato al rischio di business - precisa Riboli -. È importante che a livello di board ci si assicuri di predisporre una gestione adeguata per lo sviluppo di misure di sicurezza e piani di risposta che siano in grado di stare al passo con metodi di attacco sempre più sofisticati, al fine di ridurre al minimo i rischi».