La stampante si blocca se il testo è protetto da copyright

IBM ha registrato un brevetto che descrive un software di stampa capace di analizzare i materiali, individuare eventuali vincoli di licenze e copyright e adattarvisi, limitando le possibilità di stampa o anche bloccando del tutto l'operazione.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Un brevetto IBM descrive una stampante che sa capire se il testo (o le immagini) è protetto da diritto d'autore, e può impedire la stampa stessa. Si tratta di un meccanismo che esamina i file al momento della stampa e che, almeno in parte, ne confronta i contenuti con un database di materiali protetti.

L'idea di IBM prevede anche che il software - che potrebbe essere abbinato al driver della stampante, integrato nel sistema operativo oppure stand alone - potrebbe verificare quale tipo di licenza sia abbinata a uno specifico contenuto, e agire di conseguenza. Per esempio, per un certo documento potrebbe permettere solo un limitato numero di stampe, oppure la stampa solo di una percentuale.

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Il brevetto, registrato il 15 aprile 2015, presuppone naturalmente che il computer o la stampante dispongano di una connessione a Internet, necessaria per interrogare il database. Non è chiaro che cosa accadrebbe in assenza di tale collegamento: la stampante potrebbe semplicemente non funzionare, oppure stampare tutto senza problemi.

Come ogni brevetto anche questo è probabilmente lontano da una realizzazione pratica. Sarebbero molti però quelli disposti a pagare per vederlo applicato: librerie, scuole, copisterie. Se dovesse funzionare, qualche governo potrebbe anche spingersi a rendere obbligatoria questa tecnologia.

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Il passo successivo sarebbe quello di "leggere" i testi inseriti nello scanner e fare la stessa operazione. Si tratterebbe di usare la tecnica OCR, una soluzione che oggi richiede tempo e risorse hardware. Sarebbe improponibile, ma la potenza disponibile sta crescendo in fretta, in tutti i contesti.

Gli studenti di tutto il mondo, tra qualche anno, potrebbero trovarsi a non poter più fare fotocopie dei testi che devono studiare. Per i titolari del copyright sarebbe fantastico, certo, ma dovremmo anche porci un altro problema: studiare costerebbe di più, e sarebbero meno le persone che si possono permettere l'istruzione universitaria. Un'idea che dovremmo contrastare con molto più impegno di quello che mettiamo nella difesa del copyright.