La tecnologia sta cambiando le modalità di insegnamento

Uno studio di Ricoh evidenzia come l’Istruzione investa in tecnologie ma non sempre riuscendo a utilizzarle al meglio. Adottando un corretto approccio le organizzazioni possono però tenere il passo con il cambiamento e innovare la formazione in aula e on line

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a cura di Giuseppe Saccardi

Sono molte le previsioni che vengono fatte in merito al futuro del settore dell’Istruzione e della Formazione. Anche il report “Uomini e Macchine”, realizzato dall’Economist Intelligence Unit e sponsorizzato da Ricoh, si interroga su come la tecnologia stia cambiando l’ambiente formativo.

Tra le opinioni raccolte nel report vi è quella di Sebastian Thrun, Professore di Artificial Intelligence alla Stanford University degli Stati Uniti, che pensa che le lezioni in aula fisiche siano destinate a diventare sempre meno frequenti, specialmente a livello universitario, come conseguenza della diffusione maggiore dei corsi online, conosciuti anche come MOOC (Massive Online Learning Courses).

In ogni caso, osserva Luca Tomelleri, Communication Manager di Ricoh Italia, risulta chiaro come la tecnologia sia centrale per il futuro del settore dell’Istruzione, aiutando le università e gli istituti scolastici a migliorare la gestione delle informazioni e a elevare gli standard di insegnamento. Molte organizzazioni di questo settore stanno però faticando a tenere il passo con i cambiamenti guidati dalla tecnologia.

Luca Tomelleri, Communication Manager di Ricoh Italia

Il “Ricoh Document Governance Index 2012” ha messo in evidenza che la maggior parte dei manager di questo settore crede che le modalità di lavoro siano ormai superate. 

Le sfide e gli ostacoli da superare sono ben noti a tutto il settore dell’Istruzione: il 77% dei manager afferma che le potenzialità dei sistemi di front-office sono frenate dalla presenza di sistemi di back-office non più aggiornati. Ciò significa che le informazioni non sono correttamente integrate e risultano quindi di difficile accesso.

Le organizzazioni del settore dell’Istruzione devono quindi riuscire a mantenere un approccio completo e integrato quando si tratta di effettuare investimenti tecnologici.

Questo significa partire da una analisi dell’infrastruttura esistente per capire se risponde alle esigenze degli insegnanti, degli studenti e degli uffici amministrativi. In questo modo è possibile individuare i “colli di bottiglia” e implementare processi innovativi per migliorare l’accesso alle informazioni e la loro condivisione tra i differenti dipartimenti.

Coloro che saranno in grado di tenere il passo con i cambiamenti tecnologici raggiungeranno traguardi importanti. L’ottimizzazione dei processi e dei documenti consente alle organizzazioni di utilizzare i Big Data e l’analisi delle informazioni per personalizzare i percorsi formativi sulla base delle esigenze degli studenti, dei corsi che frequentano e delle aree di miglioramento.

Realizzando un modello più interconnesso, il settore dell’Istruzione può migliorare la collaborazione e fornire servizi educativi più efficaci sia in aula sia in ambienti virtuali. Inoltre, per le organizzazioni sarà più semplice e immediato ottimizzare gli investimenti tecnologici e tenere il passo con il cambiamento che in futuro sarà sempre più rapido.