L’AI è la tecnologia più promettente del prossimo triennio secondo Gartner

Una nuova analisi di Gartner, basata sulle interviste di oltre 400 CEO, ha delineato le priorità delle aziende per il prossimo futuro.

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a cura di Dario Orlandi

Gartner ha pubblicato i risultati del sondaggio CEO and Senior Business Executive Survey 2023, che ha coinvolto oltre 400 CEO e dirigenti senior interrogati sulle prospettive delle aziende nel prossimo futuro.

Secondo gli intervistati, la tecnologia che avrà un maggiore impatto nei prossimi tre anni sarà l’intelligenza artificiale, che è stata citata dal 21% del campione.

Mark Raskino, Distinguished VP Analyst di Gartner, ha commentato: “L'intelligenza artificiale generativa avrà un profondo impatto sui modelli di business e operativi. La paura di rimanere indietro è un potente motore dei mercati tecnologici”.

“L'intelligenza artificiale sta raggiungendo il punto di svolta in cui i CEO che non hanno ancora investito nel settore si preoccupano di perdere qualcosa di importante dal punto di vista competitivo”.

La crescita come priorità

Secondo Kristin Moyer, Distinguished VP Analyst di Gartner, i CEO sono cauti ma non bloccati nel determinare le priorità aziendali.

Più della metà degli intervistati ritiene che una eventuale recessione nel 2023 sarà leggera e breve; il sondaggio ha mostrato solo un modesto aumento del flusso di cassa, del capitale e delle preoccupazioni per la raccolta di investimenti.

Nonostante ciò, la crescita rimane la principale priorità strategica del business per i prossimi due anni, seguita da tecnologia e problemi legati alla forza lavoro. La sostenibilità ambientale è diventata una delle principali aree di interesse per i CEO, con un aumento del 25% rispetto all'anno precedente.

Gartner prevede che entro il 2026 la sostenibilità ambientale diventerà una priorità aziendale strategica più elevata rispetto alla categoria legata alla tecnologia.

In generale, le priorità dei CEO si stanno stabilizzando e stanno guardando oltre le scosse di assestamento del periodo di crisi verso un momento in cui talento, sostenibilità e cambiamento digitale saranno le leve delle prestazioni competitive.

Il fattore inflazione

Secondo l'indagine, l'inflazione è il rischio maggiore per il 22% dei CEO, mentre quasi un quarto cita una maggiore sensibilità ai prezzi come il più grande cambiamento nelle aspettative dei clienti.

Nonostante ciò, l'aumento dei prezzi è l'azione principale che i CEO stanno intraprendendo in risposta all'inflazione (44%), seguita dall'ottimizzazione dei costi (36%) e dalla produttività, efficienza e automazione (21%).

Tuttavia, gli intervistati non stanno ancora concentrando abbastanza attenzione sulla produttività; invece, stanno cercando di trasferire l'aumento dei costi sui clienti.

La carenza di talenti è il rischio maggiore per il 26% dei CEO, mentre attrarre e trattenere i talenti è la massima priorità della forza lavoro dei CEO.

Le preoccupazioni per la retribuzione sono il più grande cambiamento nel comportamento dei dipendenti e dei potenziali dipendenti che i CEO prevedono, seguito dal desiderio di una maggiore flessibilità e del lavoro remoto o ibrido.

Nonostante la situazione inflazionistica, la disoccupazione non sembra avere un impatto significativo sul mercato del lavoro. In generale, i CEO devono abbracciare l'automazione per riprogettare metodi, processi e prodotti per l'efficienza e la produttività.