Lavorare da casa fa bene all'ambiente e non solo

Una ricerca realizzata da TeamViewer indica che i comportamenti ecocompatibili vengono adottati presso la propria abitazione ma non sul luogo di lavoro

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a cura di Riccardo Florio

"E io pago!" recita un noto tormentone di Totò. Fatto sta, che per una volta non parliamo dell'Italia.

La stragrande maggioranza degli americani dichiara che i provvedimenti necessari per la salvaguardia dell'ambiente che adotta quando lavora da casa, non li segue sul posto di lavoro. È uno dei risultati emersi dalla ricerca "Il Telelavoro a favore della Terra" commissionata da TeamViewer, azienda fornitrice di software per il controllo remoto e i meeting online, e realizzata online da uSamp nel mese di Aprile. 

L'indagine ha preso in considerazione un campione di 500 dipendenti americani dai 18 anni in su, con l'obiettivo di determinare l'impatto del lavoro da casa sull'ambiente.

Tra le pratiche virtuose che risultano adottate nel lavoro a casa ma non sul posto di lavoro vi sono:

  • tenere spente le luci quando non si è all'interno di una stanza (74%),
  • prepararsi il pranzo da soli (60%),
  • tenere bassi il riscaldamento e l'aria condizionata per risparmiare energia (56%),
  • stampare in minime quantità (53%),
  • spegnere il computer di notte (50%),
  • riciclare (39%),
  • evitare l'acqua in bottiglia (34%).

Altre differenza distinguono il comportamento femminile, mediamente più virtuoso, da quello maschile.

In ogni caso il 97% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare meno risorse quando lavora da casa: dal gas (86%), alla carta per stampante (31%), dall'elettricità fino agli evidenziatori e alle matite (15%).

Oltre all'impatto ambientale del telelavoro, lo studio ha mostrato che i dipendenti risparmiano una notevole somma di denaro lavorando da casa.