Le aziende europee non sono preparate per la sostenibilità

Per assicurarsi il successo futuro, le aziende europee devono investire su iniziative di sostenibilità e garantire trasparenza nella supply chain.

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a cura di Marina Londei

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Secondo l'ultima indagine di Aras, "La transizione delle aziende europee", le organizzazioni industriali europee non sono ancora pronte per adeguarsi alle nuove normative di sostenibilità. Nonostante l'85% delle realtà industriali sia consapevole delle nuove direttive, tre quarti di esse ha grandi difficoltà ad adattarsi ai requisiti imposti dalla legge.

A rallentare la trasformazione sostenibile delle imprese c'è in primis la crisi energetica, ma anche la difficoltà di trovare personale qualificato e la carenza di competenze specifiche interne. Anche i dati pesano sulla transizione: informazioni non adeguatamente organizzate impediscono la trasparenza, indispensabile per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.

"Per garantire il massimo vantaggio operativo, i produttori richiedono un livello elevato di trasparenza riguardo ai dati del prodotto durante tutte le fasi della produzione. Questa trasparenza è fondamentale per adempiere agli obblighi di reportistica ESG e prevenire potenziali sanzioni" ha affermato Luigi Salerno, Country Manager di Aras Italia. 

Il 90% delle aziende intervistate è convinto che sia indispensabile intraprendere azioni sostenibili per conseguire il successo economico, ma la trasformazione deve essere profonda e non più solo di facciata.

L'iniziativa Green Deal dell'Unione Europea impone la pubblicazione di informazioni dettagliate sui processi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) entro il 2024 per circa 50.000 azienda dell'Unione. Le nuove normative coinvolgeranno inoltre aziende anche al di fuori dell'UE, tra le quali i fornitori di Paesi come la Svizzera o il Regno Unito, per assicurare maggiore trasparenza e sostenibilità lungo tutte le fasi della supply chain.

Secondo Aras, per superare le difficoltà della transizione sostenibile è indispensabile affidarsi alla digitalizzazione, liberandosi di processi e analisi manuali ormai obsoleti.

"Attraverso un'applicazione PLM, le informazioni sui prodotti e sui processi vengono fornite in modo trasparente lungo l'intero ciclo di vita, creando una base solida per lo scambio di dati tra aziende e la tracciabilità necessaria nel contesto della Corporate Sustainability Reporting Directive (direttiva europea sulla sostenibilità aziendale)" ha spiegato Luigi Salerno. "Secondo la ricerca-studio, le aziende che utilizzano già un Product-Lifecycle-Management (PLM) sono in media molto più preparate alle nuove esigenze ESG rispetto alla concorrenza. Una strategia di sostenibilità ben pensata basata su un PLM consente alle aziende non solo di evitare multe, ma anche di produrre prodotti ecologici in modo economicamente vantaggioso".