Le nuove frontiere dell'IoT e le prospettive per il canale

L'IoT si sta avviando verso una seconda fase e una diffusione nelle aziende. Come prepararsi lo spiega Miriam Murphy, vice president senior di Avnet

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a cura di Giuseppe Saccardi

L'era dell'Industry 4.0 avanza e l'impatto sarà consistente, in un senso o nell'altro, per le aziende che la adotteranno o che sceglieranno di mantenersi in posizione attendista per vedere cosa succede.

Indubbiamente le opportunità che si prospettano per le aziende finali e per gli operatori del settore sono consistenti. Si tratta poi di vedere se quanto prospettato è realmente fattibile e con che tempistica.

IoT Graphic   gli elementi coinvolti

I componenti dell'IoT

Ad una prima considerazione appare evidente di come il mondo della tecnologia stia prosperando sulla base del motto che il gradiente evolutivo èforte e che la ricerca di approcci più dinamici al business è all'attenzione e nell'ìnteresse di tutte le aziende.

Nel cambiamento che si prefigura l'IoT appare avere un ruolo molto importante. Ma oltre alla teoria c'è qualcosa di concreto? Un aiuto nel valutare quanto c'è di vero e praticabile in termini di business viene da Miriam Murphy, vice president di Avnet, che ha preso in particolare in esame l'impatto sul canale.

Il settore, osserva Murphy, è in continua evoluzione, anche se è difficile pensare di continuare ad assistere a ritmi simili di cambiamento anche per il prossimo decennio. Eppure, se si considera l'Internet of Things (IoT o Internet delle cose) e le opportunità che tale mercato aprirà, non sembra poi così difficile immaginare la prossima fase di cambiamento.

E' una fase che non riguarderà semplicemente miglioramenti dei dispositivi personali mobile e home. L'opportunità offerta dall'IoT per la connettività aziendale si prospetta essere letteralmente immensa e il settore enterprise è ritenuto il più importante dei tre maggiori mercati dell'IoT. Ad esso segue la PA e la domotica.

Obiettivo più produttività

Ma quale è l'elemento scatenante dell'interesse? Secondo Murphy è presto detto: la produttività del personale, il maggiore sfruttamento delle risorse, l'efficienza della catena di approvvigionamento.

In sostanza, se si passa al pratico, dispositivi di nuova generazione più intelligenti e in grado di connettersi all'ecosistema dell'IoT renderanno possibile l'implementazione di soluzioni per l'analisi dei dati, le analisi a loro volta sosterranno il personale a diretto contatto con il pubblico e i leader del settore a prendere decisioni in maniera più informata grazie a una maggiore accessibilità a dati strutturali e operativi.

"In tal senso, il mondo del lavoro ha già iniziato a sfruttare l'analisi delle informazioni dalla 'periferia' dell'infrastruttura IT aziendale, come nel caso dei sensori e dei gateway. Anche noi facciamo uso di questi elementi ogni giorno, quando controlliamo ad esempio le previsioni del tempo e prendiamo la semplice decisione di indossare gli occhiali da sole o prendere l'ombrello: stiamo infatti usando informazioni basate su complessi modelli matematici ricavati da motori analitici a livello aziendale", osserva Murphy.

Avnet   Miriam Murphy

Miriam Murphy

L'impatto sul Canale

Nella nuova fase, appare però necessario per il canale accedere al nuovo livello dell'Internet of Things, cosa che richiede, osserva Avnet, una tempestiva esplorazione, un'analisi e un'azione attorno ai dati dell'IoT. Il mercato del software di analisi si svilupperà ulteriormente.

Che sia 'predittiva' o 'riflessiva', l'analisi dovrà essere ottimizzata per adeguarsi ai flussi di dati, quasi in tempo reale, e per garantire informazioni accurate, integrate e facilmente interpretabili. C'è però un corollario inevitabile nell'IoT. Trattandosi di dati se ne deve garantire la sicurezza e riservatezza.

L'esigenza di proteggere la privacy e le informazioni, garantendo la conformità alle normative EMEA, sta assumendo un'importanza fondamentale. Software e servizi di sicurezza sono già molto richiesti per gestire il trasferimento e l'analisi dei dati senza incorrere nel rischio di una fuga di informazioni.

I dati ricavati attraverso risposte automatizzate generate da sensori remoti richiedono un livello di sicurezza più avanzato. Anche l'ubicazione delle informazioni contribuisce alla complessità della sicurezza.

internet of things nella domotica

Dopo l'industria la domotica è uno dei settori più interessati all'IoT

Una sfida dalla mobilità

La crescente tendenza alla mobilità mette ulteriormente in evidenza il problema della sicurezza, in quanto le imprese dovranno essere in grado di identificare in remoto eventuali guasti dei sensori per proteggersi dalla manomissione degli stessi, attraverso cui gli hacker falsificano i dati.

Questa esigenza del mercato amplia l'ambito di implementazione di soluzioni e servizi di gestione degli accessi per verificare le fonti delle informazioni. Ciò apre la strada a un nuovo livello di opportunità offerte dall'IoT per il canale.

Cosa concludere? Che non si deve pensare all'IoT semplicemente come a un futuro dalle possibilità ristrette, in cui la macchina del caffè è collegata alla sveglia e il cellulare è collegato al contatore intelligente. È molto più di questo, e finora si è assistito solo ai prodromi del fenomeno.

 Le soluzioni periferiche già implementate per la sicurezza, la conformità e la gestione delle strutture hanno creato la prima fase dell'opportunità dell'IoT. La possibilità di collegare i sistemi aziendali periferici per consentire la manutenzione automatizzata, ad esempio, osserva Murphy, potrebbe essere la prima a realizzare un effettivo valore commerciale.

Per il prossimo livello, tuttavia, le vere opportunità di crescita saranno rappresentate dalle soluzioni hardware e software per l'IoT incentrate sulle organizzazioni del settore manifatturiero, dei trasporti, dello stoccaggio e dell'informazione.