Licenze software: occhio agli sprechi

Gli specialisti di SoftwareONE spiegano come è possibile risparmiare anche 4 milioni di euro gestendo il licensing e preparandosi agli audit.

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a cura di Gaetano Di Blasio

A partire dal 2000, le esigenze software sono cresciute significativamente e sono comparsi i primi contratti a volume. Soprattutto si sono introdotte nuove complessità e problematiche tecnologiche, legate per esempio al mobile. Se negli anni 80 si trattava il prezzo e tutto era finito, oggi il costo del software va ben oltre questa che resta l'unica componente prevedibile.

La vera svolta è nel 2010. In particolare, per combattere la pirateria informatica, sono infatti cominciati gli audit effettuati dagli editori di software presso i clienti. Sono pratiche invasive, come sa bene chi vi è incorso. Per le multinazionali sono un bagno di sangue, perché l'audit può partire in una filiale e poi allargarsi a macchia d'olio.Gestire l'infrastruttura software per risparmiare

Gestire l'infrastruttura software per risparmiare

La spesa è importante e, soprattutto è imprevista. Inoltre non coinvolgono solo l'IT e possono richiedere per inadempienze esborsi anche elevati, richiedendo il coinvolgimento del top management.

Quanti server giacciono inutilizzati da anni, ma con sistemi installati e potenzialmente funzionanti? Magari anni per i quali potrebbero richiedere il pagamento di licenze arretrate. Quanti pc hanno installato l'intero pacchetto Microsoft Office (setup standard consigliato, del resto), anche se vengono utilizzati solo Excel e Word? Di ognuno state pagando (o dovreste) anche le licenze per PowerPoint e il resto degli applicativi.

In alcuni casi basta deselezionare una check box durante l'installazione per risparmiare migliaia e migliaia di euro: si tratta di una clausola, spesso attivata di default che impone una spesa minima per ogni pc in tutte le filiali del mondo.