L'IT di Roberto Cavalli protagonista all'IDC Cloud Symposium

Nel corso dell'evento tenutosi a Milano il 20 marzo 2013, l'interessante dibattito moderato da Gaetano Di Blasio ha dimostrato come il cloud possa rappresentare un motore per la trasformazione organizzativa anche in settori complessi come quello dell'alta moda

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a cura di Riccardo Florio

Roberto Cavalli è un brand di riferimento per la moda italiana che ha saputo, nel tempo, evolvere in un'azienda di livello globale. Un percorso a cui ha contribuito anche l'IT e che è stato oggetto di discussione nel corso di IDC Cloud Symposium, l'evento tenutosi a Milano il 20 marzo 2013.

Sotto l'acuta e incalzante moderazione di Gaetano Di Blasio, vice president Reportec e direttore responsabile della rivista Solutions, Marco Muricci e Fabio Orlando Bernardini, rispettivamente responsabile infrastrutture cloud e consulente di direzione di Roberto Cavalli, hanno illustrato alcuni dei passaggi determinanti per l'IT del Gruppo e l'esperienza in ambito cloud.

"A partire dal 2009, in Roberto Cavalli è iniziato un processo di revisione delle infrastrutture legata alla crescita dell'azienda, in particolare in termini di presenza in campo internazionale – ha spiegato Marco Muricci -. Questo processo ha richiesto l'evoluzione da una situazione frammentata tra i diversi partner distribuiti a livello mondiale in America, Giappone ed Europa verso una maggiore uniformità richiesta da un'azienda globale. A livello IT abbiamo perseguito un approccio di armonizzazione di processi e applicazioni partendo dalla componente di collaborazione e comunicazione, che ha permesso, da subito, di ridurre le distanze tra le diverse entità distribuite a livello globale. La scelta di sposare il modello cloud è stata appoggiata anche dal management e ci ha consentito di garantire la necessaria affidabilità e disponibilità dei sistemi, in un contesto di mercato, come quello della moda, in cui l'IT non rappresenta una parte integrante del business".

Il cloud ha rappresentato per Roberto Cavalli un abilitatore di trasformazione organizzativa verso un approccio virtuoso che non poteva semplicemente essere perseguito con l'adozione di sistemi e applicazioni comuni.

"Internazionalizzare significa essere capaci di agire in modo efficace anche localmente - ha precisato Bernardini -. Il settore dell'alta moda ha molte peculiarità e, storicamente, a livello IT è legato a poche tradizionali applicazioni legacy che sempre più spesso mostrano i loro limiti nel gestire la crescente complessità. Abbiamo, pertanto, deciso di mettere al centro il business trovando il modo orchestrare i processi rispettando le peculiarità di un ambiente cosi articolato come quello della moda. Il cloud, per Roberto Cavalli, rappresenta un'infrastruttura al servizio del business e non dell'IT. Se è vero che il processo creativo e operativo di un azienda di moda non può essere ingabbiato in procedure organizzative rigide, in un contesto cloud è possibile garantire che questo avvenga però all'interno di confini definiti e osservabili. Abbiamo privilegiato l'utilizzo di applicazioni Web caratterizzate dalla semplicità d'uso, proceduralizzato alcuni processi e standardizzato la piattaforma di vendita, il CRM e i processi di marketing adottando una modalità SaaS".