Logi Dock: comunicazione e connessione del notebook

Logitech propone un prodotto originale che combina funzioni di comunicazione indirizzate ai professionisti e una docking station per il laptop.

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a cura di Dario Orlandi

La Logi Dock è un prodotto originale, tanto che è perfino difficile offrirne una definizione sintetica: da un lato offre una serie di connessioni in ingresso e uscita che la includono senza dubbio nel settore delle docking station per notebook, ma dall’altro integra anche strumenti di comunicazione audio molto evoluti, utili sia per le conferenze e i meeting da remoto, sia per ascoltare musica nei momenti liberi o per una telefonata veloce a mani libere.

Il dispositivo ha dimensioni piuttosto compatte (la pianta è di 16 x 12,5 cm, mentre l’altezza sfiora gli 8 cm nel punto più alto) e una finitura elegante, che può trovare posto anche in uno studio professionale o sulla scrivania di un manager. Il peso e la necessità di collegare un grande e pesante alimentatore separato non lo rendono però adatto al trasporto: la sua collocazione ideale è sulla scrivania, come centro di controllo della postazione di lavoro.

La sua forma è quasi quella di un parallelepipedo: in realtà la base è leggermente inclinata per indirizzare verso l’alto gli speaker, che si trovano nascosti dal pannello frontale in una sorta di tessuto grigio. Il corpo del device è in plastica grigia nella versione in prova, ma esiste anche una variante più chiara, con lo chassis bianco; i materiali utilizzati restituiscono una sensazione di qualità, anche grazie al peso non trascurabile.

Nel complesso, il design della Logi Dock è moderno e gradevole, e si sposa perfettamente con gli ultimi dispositivi prodotti dall’azienda; basta collegare un monitor e associare alla Dock un set costituito da mouse e tastiera (per esempio il bundle MX Keys Mini Combo) per ottenere una postazione di lavoro fissa a cui connettere il notebook una volta giunti a casa o in ufficio.

Il pannello superiore ospita cinque controlli a sfioramento che permettono di attivare o disattivare i microfoni e la webcam, alzare o abbassare il volume e iniziare un meeting memorizzato nel calendario. La sezione audio è completamente gestita dalla Logi Dock: oltre agli altoparlanti frontali, infatti, il device integra un array di sei microfoni che raccolgono in modo efficace l’audio proveniente dalla stanza. Il video, invece, è demandato a una webcam separata che può essere semplicemente attivata o disattivata tramite il pulsante presente sulla Dock.

Connessioni generose

Come abbiamo già accennato, la Logi Dock è anche una docking station pensata per accogliere un notebook offrendo una postazione di lavoro più ricca e completa.

Sul pannello posteriore è quindi presente una connessione Usb-C per il collegamento del computer, due porte video (una Hdmi e una DisplayPort) per pilotare altrettanti monitor esterni e una serie di porte di comunicazione e ricarica: due Usb-C e due Usb-A sul pannello posteriore, e un’ulteriore Usb-C nell’angolo inferiore del lato sinistro. Tutte le porte supportano la versione 3.1 Gen 1 dello standard, per una velocità massima di 5 Gbps.

Completano la dotazione un classico connettore a barilotto per l’alimentazione della Dock, una porta di sicurezza Kensington e un pulsante per attivare il pairing Bluetooth; La Logi Dock può infatti essere utilizzata anche come vivavoce o come speaker esterno con una connessione wireless a uno smartphone (o a qualsiasi altro dispositivo compatibile).

Lungo il margine inferiore del frontale, una linea di led multicolore viene utilizzata sia per qualche effetto scenografico all’accensione sia per segnalare lo stato del dispositivo, per esempio durante le operazioni di aggiornamento del firmware.

Parlare e ascoltare

Una delle funzioni principali della Logi Dock è sicuramente la gestione della parte audio delle comunicazioni: per quanto riguarda l’input, l’array di microfoni offre nel complesso un buon risultato, con alcuni risultati eccellenti e altri meno entusiasmanti. L’aspetto meno convincente, paradossalmente, è la qualità della voce in condizioni ideali, ossia in un ambiente silenzioso e parlando vicino al device.

Anche quando la Dock è nella situazione migliore possibile gli interlocutori remoti percepiranno comunque che la voce proviene da un sistema vivavoce, a causa di un’impronta sonora un po’ ovattata e leggermente artificiale.

L’intellegibilità è invece ottima e non peggiora proporzionalmente quando le condizioni ambientali decadono: la Logi Dock riesce infatti a escludere in modo molto convincente i rumori ambientali e cattura efficacemente la voce anche muovendosi all’interno della stanza, in modo simile ai sistemi di microfoni omnidirezionali che si trovano in genere nelle sale riunioni.

Ottima è anche la separazione tra ingresso e uscita audio: le parole degli interlocutori remoti non “rientrano” mai nel microfono, evitando inneschi o fastidiosi effetti eco. Perfino se si riproduce musica a volume sostenuto dagli speaker frontali, la voce rimane comunque sorprendentemente pulita e comprensibile.

La sezione di riproduzione è certamente uno dei punti di forza di questo device: è costituita da una coppia di driver al neodimio da 55 mm che si affacciano lungo il pannello frontale, mentre una coppia di radiatori passivi lungo i due pannelli laterali contribuisce alla resa dei bassi. Tutta la sezione di output è isolata tramite un sistema antivibrazione essenziale per evitare di interferire con i segnali ricevuti dai microfoni.

I risultati sono notevoli: gli speaker sono perfetti per riprodurre la voce degli interlocutori remoti, ma anche la riproduzione musicale è soddisfacente. Il volume è tale da riempire anche una stanza di dimensioni medio-grandi e la Logi Dock mantiene una resa equilibrata e gradevole almeno fino all’80% del volume massimo.

È buona anche la resa delle note basse, che anzi rischiano di essere un po’ troppo preponderanti, specialmente se si mantiene l’equalizzazione predefinita. Il device, infatti, offre tre diverse curve di correzione della risposta: piatta, podcast (specifica per la voce), bass boost (che è quella predefinita) e custom. Nel complesso, la qualità audio è paragonabile a quella ottenibile con uno speaker bluetooth di buona qualità o un assistente vocale di dimensioni medio grandi.

Collegamenti e ricarica

Oltre alle funzioni di riproduzione audio e comunicazione, la Logi Dock si propone anche come hub centralizzato per convogliare tutte le connessioni necessarie per trasformare un semplice laptop in una postazione di lavoro completa.

Il device supporta infatti la connessione di due monitor esterni (uno via Hdmi, l’altro tramite DisplayPort), che possono essere attivi contemporaneamente e raggiungere la risoluzione 4K a 60 Hz. A questo proposito, le risoluzioni più elevate sono accessibili soltanto dopo aver disattivato l’opzione Hi Speed Usb 3.0, che invece garantisce la massima velocità di trasferimento dei dati. Le porte Usb-C, invece, non veicolano i segnali video.

Non tutte le porte sono uguali: soltanto una delle Usb-A e una delle Usb-C supportano infatti la ricarica rapida, fino a un massimo di 7,5 W (sono indicate da un’icona a forma di fulmine); le altre, invece, si fermano a 4,5 W. La porta di upstream Usb-C consente invece la ricarica del notebook fino a un massimo di 100 W.

Per alimentare efficacemente sia la Dock sia tutti i dispositivi eventualmente collegati, Logitech ha dovuto dotare il device di un alimentatore piuttosto potente: è un classico modello brick con tensione di 19,5 V e potenza di 230 W, di dimensioni molto generose (17,5 x 8,5 x 3 cm, per un ingombro paragonabile a quello dell’intera Dock) e peso adeguato alla stazza. Per fortuna entrambi i cavi sono abbastanza lunghi da permettere una collocazione lontana dalla vista.

La gestione della Logi Dock è demandata al software Logi Tune, che è molto semplice da utilizzare e gradevole nell’impostazione, anche se non particolarmente ricco di opzioni; il tool consente di mantenere aggiornato il firmware, modificare alcune semplici impostazioni di base (per esempio quella relativa alla curva di equalizzazione) e configurare l’integrazione con un servizio di calendario per l’attivazione “one-click” dei meeting.

Conclusioni

Logi Dock è un device certamente originale che copre in maniera perfetta le esigenze di una specifica tipologia di utenti: i professionisti che lavorano spesso da remoto e svolgono molte riunioni e meeting in videoconferenza, desiderosi di creare una postazione di lavoro razionale ed elegante a cui collegare il notebook quando si trovano a casa oppure in ufficio.

Il suo costo (519 euro è il prezzo di listino) è elevato in assoluto, ma sicuramente non fuori mercato per un dispositivo capace di sommare e integrare così tante funzioni. L’estrema integrazione ha però inevitabilmente portato a qualche compromesso; mancano infatti alcune connessioni spesso disponibili sulle docking station di livello più elevato (per esempio una Ethernet, un lettore di memory card o una Usb-A frontale), e le porte video per la connessione dei monitor esterni hanno qualche limitazione nella risoluzione, a meno di non voler rinunciare a parte della velocità di trasferimento per i dispositivi Usb.

Le comunicazioni vengono gestite in maniera naturale e sempre efficace, sia dal punto di vista dell’ergonomia sia per quanto riguarda la qualità di registrazione e ascolto. Notevole, in particolare, è la sezione di riproduzione, che va ben oltre lo stretto necessario per offrire invece una resa molto gradevole anche nell’ascolto musicale, sia pure con le inevitabili limitazioni dovuta alle dimensioni contenute dei driver e all’assenza di un’immagine stereo. Molto positiva è anche la capacità di separare ed escludere i rumori di fondo, anche in condizioni non ideali o quando non ci si trova esattamente di fronte al dispositivo.