L'Università di Trento virtualizza l'IT

L'Università di Trento sta completando un percorso di virtualizzazione con il supporto di VMware e già pensa a nuovi progetti

Avatar di Giuseppe Saccardi

a cura di Giuseppe Saccardi

Oltre 16.000 studenti, circa 600 tra docenti e ricercatori e altrettanti fra personale tecnico e amministrativo, una cinquantina di corsi di laurea: i numeri dell'Università di Trento che la collocano tra le prime 200 Università al mondo secondo il Times Higher Education. E in questo posizionamento  l'IT ha avuto un ruolo i mportante.

La storia informatica dell'Università di Trento ha conosciuto un momento di svolta con la creazione di un unico datacenter, che ha superato la frammentazione esistente tra i diversi dipartimenti. La centralizzazione ha comportato la razionalizzazione delle infrastrutture IT, con interventi di consolidamento e di virtualizzazione dei server e la messa in esercizio di oltre 500 macchine virtuali su un'infrastruttura composta da tre cluster VMware per un totale di diciassette nodi fisici.

Università trento

L'Università di Trento ha virtualizzato l'intero IT

Erogare corsi in una struttura universitaria moderna oggi significa avvalersi di tecnologie informatiche e questo ha costituito il primo passo.. Il passo successivo è consistito nell'erogare anche il desktop degli utenti per agevolare le attività di aggiornamento e gestione delle postazioni di lavoro nelle aule.

Dopo la virtualizzazione delle aule didattiche il progetto ha interessato il personale amministrativo, per un totale di circa 500 postazioni, erogate da cinque host fisici. Il progetto si completerà nei primi mesi del 2016, con cinque server di produzione per le aule didattiche e le postazioni amministrative. Seguirà la migrazioni di alcune postazioni VMware View alla tecnologia VMware Horizon su Virtual SAN.

Un'università più agile a parità di investimenti

L'intervento sui desktop ha determinato benefici importanti per il personale IT, che può governare le aule didattiche in maniera notevolmente più automatizzata che in precedenza, considerando i necessari cambi di configurazione a seconda del tipo di corso erogato.

Se si considera l'infrastruttura di storage, invece, la soluzione di virtualizzazione si è rivelata alternativa alla scelta hardware per la scalabilità e la gradualità dell'investimento, pur mantenendo prestazioni all'altezza dei requisiti.

"Senza le soluzioni VMware di virtualizzazione di server, desktop e storage che abbiamo adottato, non avremmo potuto implementare un'infrastruttura come quella che gestiamo oggi", ha commentato Michel Bortolotti, Responsabile Ufficio gestione sistemi dell'Università di Trento.