Sicuri con BT Assure Ethical Hacking

BT lancia il servizio di ethical hacking per aumentare la sicurezza delle auto connesse per proteggere i veicoli dalle minacce cyber

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a cura di Giuseppe Saccardi

L'esigenza di nuovi e più sofisticati criteri di sicurezza è stata rimarcata da Hubertus von Roenne, Vice President Global Industry Practices di BT Global Services.

"I veicoli sono ora dispositivi connessi, che pongono a produttori e fornitori un mondo di sfide legate alla sicurezza completamente nuovo. Ad esempio abbiamo visto automobili infettate da malware mentre si stavano ricaricando, perché nessuno si aspettava che ciò fosse possibile. Noi usiamo l'esperienza e le conoscenza dei nostri consulenti di Ethical Hacking per identificare queste vulnerabilità - prima che lo facciano altri. BT ha decenni di esperienza nella sicurezza dei dispositivi connessi  e dei sistemi embedded, in vari settori, e siamo molto orgogliosi di poter mettere ora a disposizione dell’industria automobilistica questa esperienza", ha dichiarato von Roenne.

BT Hubertus von Roenne

BT Hubertus von Roenne

Per mitigare o annullare i nuovi rischi che si prospettano e viaggiare tranquilli, BT ha creato un  team globale di specialisti della sicurezza che include "ethical” hacker, che utilizzano un metodo standardizzato per testare i sistemi simulando attacchi di veri e propri hacker, segnalano le eventuali vulnerabilità e forniscono  raccomandazioni su come proteggersi.

Ora BT ha esteso questa competenza, con l’obiettivo di dare consulenza a costruttori di autoveicoli, compagnie di assicurazione e altri attori del mercato automobilistico, in modo da individuare e rimuovere le vulnerabilità prima che un nuovo veicolo venga messo sul mercato. Per assicurare che un'automobile rimanga sicura durante tutto il suo ciclo di vita, BT offrirà anche un supporto continuativo, garantendo la sicurezza anche contro nuove ed evolute minacce.

Test mirati

BT Assure Ethical Hacking per i veicoli comprende una serie di test mirati alle "superfici di attacco" del veicolo. Queste sono costituite sia dalle interfacce che sono accessibili all'interno della vettura, come ad esempio i collegamenti Bluetooth, le porte USB o il driver DVD, sia le connessioni esterne, quali i collegamenti alle reti mobili o all’alimentazione.

In pratica, BT verifica e mette alla prova il livello di sicurezza end-to-end testando e verificando tutti i sistemi che interagiscono con il veicolo connesso. L'obiettivo finale, ha osservato, è quello di identificare le vulnerabilità che permetterebbero un'alterazione non autorizzata delle impostazioni di configurazione o l’introduzione di malware. Questi sistemi remoti possono includere i computer portatili di chi fa manutenzione, i fornitori di infotainment e altri sistemi di supporto.

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"Nel giro di pochi anni la maggior parte dei veicoli prodotti sarà connessa a Internet o ad altre reti, per la navigazione, la manutenzione, il cooperative driving o per finalità di intrattenimento, e i conducenti si aspettano per tutto ciò la stessa usabilità dei loro smartphone. L'industria ha bisogno che fornitori, specialisti della sicurezza e organismi di certificazione uniscano le proprie forze, per condividere un approccio comune e definire le interfacce e gli standard di sicurezza per le Connected Car", ha affermato  Udo Steininger, Head of Assisted and Automated Driving at TÜV SÜD.