MobileIron, le prospettive per l'Everywhere Enterprise nel 2021

Riccardo Canetta, Regional Sales Director, Mediterranean Area di MobileIron racconta le prospettive per l'Everywhere Enterprise nel 2021

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a cura di Antonino Caffo

Senza molti dubbi, il 2020 verrà ricordato come l'anno in cui il Covid-19 ha avuto effetti senza precedenti sul mondo, con oltre un terzo della popolazione mondiale confinata in casa e con le aziende che hanno dovuto rivoluzionare le modalità operative da un giorno all'altro. Con l'avvicinarsi del 2021 sembra che i cambiamenti alla nostra vita lavorativa che si sono verificati nel 2020, siano destinati a diventare permanenti. Le aziende, infatti, si stanno rinnovando e adottano sempre più spesso sistemi di lavoro da remoto per rispettare le linee guida dei governi. Cosa riserverà il prossimo anno alle organizzazioni che continuano a evolvere verso l'Everywhere Enterprise?

MobileIron ha previsto numerose tendenze ben definite per i prossimi 12 mesi. «La pandemia ha visto sempre più aziende passare al cloud mentre cercavano strumenti di collaborazione e produttività per i dipendenti che lavoravano da casa. Ci aspettiamo che questa tendenza prosegua e che un numero sempre maggiore di organizzazioni si renderà conto della rilevanza del cloud nel 2021» ci spiega Riccardo Canetta, Regional Sales Director, Mediterranean Area di MobileIron.

«Con una seconda ondata dell’emergenza sanitaria in corso, le aziende sono pronte a preservare questi nuovi modelli lavorativi nel lungo periodo, alcune addirittura in maniera permanente. Google, ad esempio, ha esortato i propri dipendenti a continuare a lavorare da casa fino alla fine del prossimo luglio. Il personale di tutto il mondo dovrà ricorrere ancora a soluzioni alternative agli incontri fisici e potrà contare sugli strumenti di collaborazione da remoto. Gli strumenti basati sul cloud, infatti, sono perfetti per questo tipo di funzionalità, motivo per cui, in parte, le imprese che ancora non si sono affidate al cloud, affermano di voler effettuare a breve il passaggio. Inoltre, coloro che hanno già iniziato la transizione stanno trasferendo una parte più cospicua delle risorse nell'infrastruttura cloud».

Nell'ottica dell'azienda, le persone torneranno in ufficio, ma non tutte insieme e non a tempo pieno. A tal proposito, un sondaggio di MobileIron ha proprio rivelato che più dell'80% dei dipendenti preferirebbe non rientrare più in ufficio. Chissà come mai. «Questo cambiamento completerà il cerchio di un trend di lungo corso che è nato a metà degli anni 2000: la dissoluzione del perimetro della rete. L'importanza della rete e dei dispositivi che ne definivano il perimetro sarà sempre meno rilevante in termini di sicurezza informatica» dice ancora Riccardo Canetta. «Il nuovo perimetro sarà, invece, costituto dalle persone. La loro identità definirà ciò a cui possono accedere, sia all'interno che all'esterno della rete aziendale».

Detto ciò, l'esperienza utente sarà sempre più importante nel lavoro da remoto. Così come l'utilizzo di reti VPN da remoto. «Questo ha permesso di far fronte alla crisi immediata, ma non si è dimostrata essere affatto la soluzione ideale. Le apparecchiature VPN on-premise hanno avuto alcune difficoltà, soprattutto mentre cercavano di crescere in termini di scalabilità, causando problemi in termini di prestazioni, mentre gli utenti si sono trovati a dover gestire client di VPN e login di accesso particolarmente complesse. Questa soluzione ha funzionato per alcuni mesi, ma mentre i dipendenti si preparano a lavorare ancora da casa nel 2021, i reparti IT devono impegnarsi alla realizzazione di un'esperienza utente remota più efficace».

Se parte dell'esperienza è legata all'indipendenza dalla propria postazione, i lavoratori devono poter lavorare in mobilità, non solo da casa. Molti uffici domestici improvvisati dimostreranno di non essere adeguati nel lungo periodo ed è probabile che i dipendenti finiranno per trascorrere del tempo nei bar della zona, recandosi di tanto in tanto in ufficio secondo MobileIron. «Questa attenzione per l'esperienza utente cambierà il modo in cui le persone accedono alle risorse informatiche. Nel vecchio approccio, le aziende usavano una rete VPN per indirizzare tutto il traffico tramite la rete aziendale. Ciò dava luogo a problemi di latenza, soprattutto quando si accedeva alle applicazioni in cloud perché era necessario indirizzare nuovamente tutto il traffico attraverso il data center aziendale».

Parte di questo approccio all'autenticazione comporta una verifica più efficace degli utenti. Tale verifica è suddivisa in due parti. La prima consiste nell'eliminazione della password. La tendenza del lavoro da casa non ha fatto che accelerare ciò che gli esperti di sicurezza informatica sostengono da tempo. I dipendenti che effettuano l'accesso da dispositivi mobili usano sempre di più l'autenticazione biometrica, un metodo più sicuro e conveniente.

La seconda miglioria alla verifica dell'utente porterà a una riduzione degli accessi alle applicazioni. Le sessioni, dunque, avranno una durata maggiore, sulla base di un'approfondita conoscenza dei dispositivi basata su agent che costituiranno una parte importante dell'esperienza di accesso remoto. Non sono solo i dipendenti che avranno bisogno di una sicurezza mobile più efficace. Anche le aziende cambieranno il modo in cui interagiscono con i clienti. Con il prolungarsi delle misure di distanziamento sociale possiamo aspettarci una riduzione delle interazioni tra le persone nei punti vendita. Al contrario, le informazioni senza contatto diventeranno più importanti e le aziende passeranno ad opzioni di acquisto self-service. I rivenditori devono concentrarsi maggiormente sui dispositivi mobili per ogni aspetto del processo di acquisto, dalla visualizzazione dei prodotti all'ordine e al pagamento.

«I rivenditori e le altre aziende hanno già iniziato e continueranno a usare sempre più i codici QR per agevolare il contatto con oggetti come menu e sistemi di pagamento, nonché per conformarsi alle regole del distanziamento sociale. Gli utenti possono effettuare scansioni da due metri di distanza, l'ideale per i pagamenti e la lettura delle informazioni sui prodotti. Il problema è che i codici QR non sono stati progettati per queste applicazioni o per l'autenticazione digitale e, pertanto, possono essere facilmente sostituiti con codici dannosi che manipolano gli smartphone in modi imprevisti e dannosi».

MobileIron ha esplorato questi rischi nel recente report sulla sicurezza dei codici QR. Secondo il report, il 70% dei partecipanti aveva scansionato un codice QR nell'ultimo mese, ma la maggior parte, e questo è piuttosto allarmante, non era a conoscenza di come i codici QR possono influire sulla sicurezza mobile. Quasi la metà dei partecipanti ha dichiarato di non avere, o di non essere a conoscenza di un software di sicurezza installato sui dispositivi mobili personali. Prevediamo un significativo aumento dei problemi legati a codici QR dannosi poiché l'uso di questi codici è destinato ad aumentare nel 2021.

«Le nostre conversazioni con i clienti hanno fatto emergere con chiarezza una questione fondamentale: le aziende sono profondamente cambiate nel 2020 e questo avrà significativi impatti nel 2021. Ciò che è iniziato come una reazione affrettata per far fronte alla crisi, si trasformerà nel corso del prossimo anno, perché i reparti IT insieme alle risorse umane dovranno ripensare ai rapporti con i dipendenti nell'era dell'Everywhere Enterprise. Se il 2020 è stato l'anno in cui le aziende sono crollate verso il basso, il 2021 sarà l'anno della rivincita che le porterà da una reazione affrettata a una risposta misurata e ben ponderata» chiude Canetta.