Progetti in corso

Infrastrutture critiche supportano le applicazioni mobili, il machine to machine, l'Internet of Everythings e le comunicazioni tra aziende, cose e individui, mentre si consolida la convergenza tra fisso e mobile e si attende la banda larga per tutti.

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a cura di Gaetano Di Blasio

Anche l'amministratore delegato di Telecom Italia ha annunciato piani di potenziamento della rete basati sullo sviluppo della rete mobile LTE e della rete di nuova generazione FTTC e FTTH, senza aspettare gli incentivi governativi e non certo perché non gli farebbero comodo, ma perché non può aspettare i tempi della politica mentre il mercato si muove.

Sul piano infrastrutturale, per esempio, va sottolineato un accordo con Italtel, con cui l'ex incumbent ha siglato lo scorso mese un contratto del valore complessivo di 71 milioni di euro, per accelerare lo sviluppo della rete ultrabroadband e favorire l'utilizzo di servizi innovativi in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.

"Le reti ultrabroadband sono, insieme a Cloud e Internet delle Cose, le tecnologie della rivoluzione digitale", afferma Stefano Pileri, Amministratore Delegato di Italtel.

Quest'ultimo ha poi aggiunto: "Per Italtel la rilevanza di questo progetto è legata alla possibilità di valorizzare la nostra ricerca negli ambiti più avanzati delle telecomunicazioni e di offrire una significativa opportunità per il nostro polo R&D palermitano".

fibra ottica reti larga banda

Nuove generazioni di rete per portare la fibra ottica nelle case e nelle imprese

L'investimento di Italtel è di 23 milioni di euro, di cui 1,7 milioni per l'ampliamento dello stabilimento di Carini a Palermo, che svilupperà nuovi prodotti software per la virtualizzazione delle reti, e 21,3 milioni per progettare e realizzare software per reti a banda ultra larga, più in dettaglio, per i livelli di rete di bordo, servizio e virtualizzazione.

Una risposta indiretta a un annuncio, risalente allo scorso gennaio, di Huawei, che in Cina ha aperto un nuovo laboratorio finalizzato ad accelerare lo sviluppo di un ecosistema aperto per infrastrutture, piattaforme e servizi in ottica Network Functions Virtualization (NFV).

Più precisamente a Xi'an, Huawei ha inaugurato un Open Lab dedicato allo sviluppo delle capacità di integrazione con sistemi multi-vendor e con cui si propone di incrementare la disponibilità di servizi all'avanguardia realizzati in collaborazione con clienti, partner e aziende. In particolare, alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, China Mobile, Deutsche Telekom, VMware, Red Hat e Canonical.

fibra ottica

Gli operatori puntano a reti a ultra banda larga

La nascita del Lab, hanno fatto sapere presso Huawei, è conseguenza del fatto che, con il rapido sviluppo della tecnologia cloud, la richiesta degli utenti si è orientata verso servizi ROADS, cioè in Real time, On demand, All-online, DIY (do it yourself) e Social.

Un contesto nel quale l'architettura service ICT tradizionale non è in grado di offrire una user experience di qualità in ambito social, ragion per cui gli operatori hanno l'esigenza di adottare un'architettura cloud integrata.

Per questo sono emerse nuove tecnologie come NFV e SDN (Software Defined Networking). Per esempio, la NFV consente alle reti tradizionali di telecomunicazioni di evolversi in sistemi più aperti, flessibili e veloci, di ridurre i costi di gestione ed estendere la catena di distribuzione. Tuttavia, nel processo di abilitazione NFV, gli operatori devono affrontare diverse sfide, tra cui garantire la coerenza multi-vendor dei prodotti, l'affidabilità, l'interoperabilità e gestire la complessità dell'integrazione creando un'esperienza ottimizzata, identificando nuove fonti di business.